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L'Organizzazione (Capitolo 4)
Data: 27/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Ipsedixit
... in realtà una cassa rettangolare di circa due metri e mezzo di lato, alta appena una trentina di centimetri. Internamente, le pareti sono state rivestite da uno strato di gomma piuma ad alta densità. Una volta posato a terra il coperchio, i due passano ad occuparsi di Valeria. Per prima cosa tagliano con una forbice chirurgica le fascette in plastica, sia quelle che le imprigionano polsi che le altre alle strette attorno alle caviglie. Le calzano un paio di stivaletti dal tacco vertiginoso, poi le applicano uno spesso collare sagomato. E' alto, rigido, e le impedirà di reclinare il capo. Infine, le imprigionano polsi e caviglie a robusti braccioli e cavigliere in cuoio. Sollevata di peso, Valeria viene deposta sul fondo della cassa. I braccioli e le cavigliere di cuoio vengono agganciati a brevi catene, a loro volta fissate ai vertici interni della cassa. La ragazza è ora in una posizione forzata e guardandola dall'alto sembra una X. I suoi movimenti saranno ridotti e verranno ulteriormente impediti da una spessa cinghia di cuoio fissata al fondo della cassa, che le viene stretta attorno alla vita. Nonostante la posizione innaturale, Valeria dorme profondamente, del tutto ignara di quanto le sta accadendo. Terminato di immobilizzare la ragazza all'interno, gli uomini in tuta sollevano la cassa in posizione verticale. Uno di loro fa ampi cenni con le braccia in direzione del portoncino da cui sono entrati. Pochi istanti e giunge sul posto una giovane donna in camice bianco, ...
... apparentemente un'infermiera. I due si mettono da parte, mentre con fare professionale quella apre una valigetta che ha con sé, estraendone due sacchetti di plastica per dispositivi medici sterili: il primo è un catetere, il secondo una sacca. La donna spinge il tubicino del catetere nell'uretra di Valeria, facendolo arrivare sino alla vescica, che in quel modo si svuota dell'urina che conteneva. Compiuta l’operazione, l'infermiera sfila il catetere, stacca la sacca dal tubicino e la sigilla. (La Consegna del silenzio) Da uno scomparto della valigetta estrae una piccola scatola di colore scuro, grande quanto il caricatore di un telefono cellulare, e la aggancia al collare indossato dalla ragazza. Dal dispositivo penzolano due catenelle metalliche della stessa lunghezza, circa una ventina di centimetri. Entrambe sono munite alle estremità di un piccolo morsetto metallico regolabile. Sono per i capezzoli di Valeria, che l'infermiera provvede ad imprigionare in quei meccanimi. Stringe i dadi a farfalla dei morsetti quanto basta perché non possano sfuggire alla morsa, anche qualora la ragazza si dimenasse energicamente. Il dispositivo è elettrico e funziona sul principio del laringofono. Anziché amplificare i suoni provenienti dal collo, quel marchingegno abilita un piccolo generatore di alta tensione, simile a quello usato nelle racchette cattura insetti, ed i cui poli sono collegati alle catenelle. Qualsiasi suono che Valeria emettesse, si trasformerà in scariche elettriche ...