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Perversioni solitarie
Data: 29/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: luisacasalinga
Per concludere il racconto precedente aggiungo che una volta tornata a casa ero eccitata come poche volte mi era capitato in quell’ultimo periodo! Mi sono tolta gli abiti maschili che indossavo e mi sono rivestita completamente da donna; anzi per la precisione da donna di casa, infilandomi una vestaglia per le pulizie ed un paio di pantofole con il tacco lasciandomi indosso tutto quello che avevo nel cinema nonostante fosse sporco di sperma. Ho preso il grosso vibratore che mi ero comprata mesi addietro ed ho iniziato a succhiarlo avidamente come se fosse un cazzo vero; nonostante fosse di notevoli dimensioni, cercavo di infilarmelo sempre più in gola, fantasticando su quanto sarebbe stato bello avere come amante un vero uomo molto dotato. Mi ero sistemata davanti uno specchio, posizionando uno sgabello basso sul quale avevo appoggiato il fallo in modo tale da vedermi mentre me lo cacciavo tutto in gola. La scena per me era eccitantissima: io vestita da sguattera che mi infilavo in bocca un vibratore lungo 20 centimetri… Più mi guardavo più perdevo la testa a causa dell’eccitazione oramai inarrestabile. Ogni tanto lo staccavo dallo sgabello per strofinarmelo con forza sul viso immaginando che un uomo mi schiaffeggiasse le guance con la sua nerchia enorme; me lo strofinavo in mezzo al petto come se avessi il seno e volessi fargli una spagnola; me lo infilavo in mezzo ai piedi sognando una colata di sperma sulle mie calze… ero completamente in preda ad un delirio ...
... sessuale! Quasi in trance ho preso il lubrificante che usavo per le mie masturbazioni anali ed ho iniziato ad ungerlo tutto. Mai prima avevo usato un vibratore per incularmi, solo oggetti di dimensioni notevolmente più piccole ed ammetto sempre con molta difficoltà. Ma non riuscivo a fermarmi: mi sono messa a pecorina ed ho infilato un dito pieno di crema nel mio ano quasi vergine cercando di massaggiarlo e distenderlo il più possibile per poi infilare un secondo dito. Mi faceva male così con due dita, come potevo pensare di infilarci un cazzo di circa 6 centimetri di diametro?!? Molto cautamente ho iniziato a puntare la cappella cercando di spingerlo dentro… Entrava, ma solo la punta: appena provavo ad andare oltre il dolore diventava insopportabile… Ma non volevo arrendermi come spesso avevo fatto in passato! Quello che era successo nemmeno un’ora prima mi aveva fatto capire definitivamente che mi piaceva essere trattata come una puttana dagli uomini e che inevitabilmente prima o poi uno mi avrebbe inculata… meglio arrivarci preparata e non tirarsi indietro in quel momento… Misi il vibratore piantato sopra lo sgabello e cercando di rimanere più rilassata possibile iniziai ad infilarmelo sedendomi sopra. Il dolore era sempre molto forte ma entrava un po’ di più che nell’altra posizione. Aspettai qualche istante cercando di non far uscire dal mio culo quei pochi centimetri che erano entrati e cominciai a spingere un po’ verso il basso. Lo specchio di fronte e la sensazione di ...