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Battuage (2)
Data: 31/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio
Come concordato, l’indomani ci rechiamo al nostro vecchio posto di battuage alla ricerca di troiette che si prestino a farsi sbattere da stalloni in calore davanti ad una telecamera. Parcheggiamo all’ingresso della pineta ed Enrico mi fa: “Non entriamo insieme. Tu, se vuoi, divertiti pure, mentre io cerco delle potenziali puttanelle. Ci troviamo qui tra un paio d’ore, ok?”. “Va bene”, rispondo, eccitato all’idea che il mio ragazzone possa trovarmi tutto d’un tratto in atteggiamento compromettente con uno o più sconosciuti all’interno di questo posto di perdizione. Chiudiamo l’auto e ci separiamo. Mi addentro nella boscaglia e trovo un sentiero. Lo seguo, ma per almeno dieci/quindici minuti non c’è traccia di esseri umani interessanti. Solo uomini che non rientrano nei miei gusti e che magari provano ad abbordarmi strizzandosi il pacco o ammiccando con le labbra e con gli occhi. Non è ancora completamente buio, quindi riesco a vedere le loro smorfie con le quali cercano di irretirmi. Declino ogni invito con la massima cortesia e proseguo. All’improvviso, sento un rumore di sterpi dietro gli alberi: abbandono il sentiero e raggiungo l’origine di quel ciancicare. Dietro un tronco un ragazzo si sta masturbando mentre guarda fisso davanti a sé, ansimando per la foga e per l’eccitazione. Mi volto e osservo la scena che lui stesso si sta godendo: su una panchina dall’altra parte del sentiero un altro ragazzo si sta facendo spompinare da un uomo intorno alla ...
... cinquantina. Mi avvicino al ragazzo e, quando lui si accorge di me, fa per rimettersi il cazzo nei pantaloni. “No… no!”, sussurro, facendogli capire di rimanere. Lui ci pensa un attimo e poi estrae nuovamente il suo arnese, lasciandolo ciondolare tra le gambe. È molto giovane e sembra che indossi una divisa di una qualche scuola. I calzoni sono classici e con le pince, mentre sopra porta una camicia e un gilet con uno stemma sul cuore. Il cazzo si presenta di dimensioni interessanti, nonostante il mio arrivo lo abbia fatto un po’ ritrarre. Il ragazzo guarda un po’ me, un po’ la scena oltre il sentiero, continuando a respirare affannosamente. Io mi avvicino e allungo una mano sul randello. Al contatto con la mia mano non proprio caldissima, sobbalza e ride imbarazzato. Ricambio il sorriso e lui sembra sciogliersi. Tiene le braccia lungo i fianchi, mentre io mi inginocchio e mi porto la sua minchia alle labbra. Quando lo sfioro lui sussulta di nuovo e inspira profondamente. Sollevo lo sguardo e mi sorride ancora. Poi, torna a fissare i due tipi oltre l’albero e noto che tira fuori la lingua e si lecca le labbra. Io inizio ad ingoiare la sua verga, ma lui non reagisce e rimane fisso sulla scena: solo il suo respiro si fa sempre più corto. Sento il cazzo ingrossarsi tra le mie fauci e spingere contro i lati della mia bocca: sta assumendo dimensioni veramente notevoli e mi stimola la suzione e la salivazione. Le sue gambe tremano e il suo viso comincia a contrarsi. Vado avanti e ...