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Leggere gli appunti prima d'iniziare
Data: 06/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Aletheia
... cosce e verificare di persona: nel punto in cui avrebbe dovuto esserci del tessuto, trovai la sua pelle liscia e calda. Maledissi gli strati di vestiti che mi separavano da lei. "Ne abbiamo già parlato... Vuoi che ti rispieghi tutto dall'inizio?" Avrei potuto affondare dentro di lei, lasciarmi galleggiare per un attimo sulla melodia della sua voce e poi annegare. Teneva gli occhi fissi nei miei e mentre cantilenava quelle parole si muoveva strusciandosi sui miei jeans, sempre più stretti: quando ci si metteva era proprio una puttana. "No... Non serve... Va bene, facciamolo..." Mugugnai chiudendo gli occhi. Con una mano le stringevo un fianco e con l'altra armeggiavo con la cerniera cercando di liberarmi. * * * "Buona fortuna, piccola..." Sussurrai prima di addormentarmi tra le lenzuola sfatte e umide di sudore. Avevo raccolto la catena, ma sentii le mani perdere presa mentre mi addormentavo. - - - - - - - Una donna, dalla voce dolce e dalla pelle chiarissima era davanti a me e mi studiava dall'alto in basso. Seduta s'un gelido pavimento di granito rosso, io ero incapace di alzarmi: le gambe stese di lato, le mani poggiate a terra, immobilizzata da chissà quale incantesimo. "Allora, cosa ti ha svegliato?" Riprese, con impazienza e curiosità, chinandosi appena verso di me. Io strinsi forte gli occhi e scossi ...
... appena la testa, ma quando li riaprii lei era ancora lì: nel suo vestito, lungo fino ai piedi, talmente scuro che sembrava catturare la poca luce della stanza tra le sue pieghe, ebbi l'impressione di scorgere un brillante cadere veloce sulla stoffa nera, e sparire, così com'era venuto, come una stella cadente scompare nel cielo notturno. "Una carezza... Ho sentito una mano che mi accarezzava una gamba..." Dissi quasi sottovoce: temevo di poter svegliare chi ancora dormiva in quella notte stranissima e non ci tenevo a fare nuove conoscenze, anche se sapevo che qualcuno sarebbe sicuramente venuto da me. Era lo scenario migliore, secondo gli appunti: mi sentii un po' più sollevata, ma non potevo considerarmi ancora al sicuro. "Ah... Una carezza..." Cantilenava le parole dolcemente, dandomi la sensazione che se avessi richiuso gli occhi sarei fluita via insieme alla sua voce. Uno sbadiglio mi stava fiorendo sulle labbra e sentendomi più stabile sulla mano dominante, lo celai con la sinistra: all'anulare portavo un anello che non avevo mai visto, con una pietra nera incastonata tra quattro dentini d'argento. Ora il labbro superiore della donna, su quella bocca piena e morbida, tradiva rabbia e disgusto. Iniziò a guardarmi come se avessi il viso imbrattato di sangue e Dio solo sa quale orribile colpa da scontare.