Banished
Data: 20/12/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Feticismo
Hardcore,
Autore: LidiaSissy, Fonte: xHamster
Il martello di legno picchiò per tre volte sul battente del tavolo, il rumore risuonò violentemente nella stanza. Dal banco della giuria non si sentiva nemmeno un colpo di tosse. “Portàtela via!” tuonò il giudice.Non era stato un processo corretto. Non avrebbe mai potuto esserlo. Nessuno avrebbe mai cercato di evitare il massimo della pena per l’imputato. La giuria era selezionata appositamente, scelta per la sua moralità e per la propria integrità morale, per la selezione contavano addirittura le domeniche mattina in chiesa. E poi, per quel genere di reati, se così possiamo chiamarli, non era nemmeno prevista la possibilità di avere la difesa di un avvocato. La legge assumeva che tali comportamenti andassero contro la moralità ad un livello tale che chi fosse accusato di una tale scelleratezza avrebbe potuto passivamente ascoltare la propria incriminazione, senza la possibilità di controbattere.Ma partiamo un po’ più dall’inizio. Lidia, per la verità, era un ragazzo. Un ragazzo di bell’aspetto, sempre in ordine, sempre pulito, mai la barba di un giorno, mai un’unghia mangiata o i capelli fuori posto. Sempre calmo e tranquillo. Era un ingegnere, lavorava principalmente da casa, dalla sua casetta indipendente sulle pendici di un monte sopra Genova. Scendeva sempre in centro a fare la spesa, a piedi, salutando tutti quelli che conosceva, sempre allegro e sorridente. Oppure in macchina, con la sua sempre lucida station wagon. Arrivava a casa, metteva la macchina nel box, e ...
... saliva in casa attraverso la scala interna. Aveva molti amici, spesso la domenica si sentiva il profumo della carne fatta sul barbecue a chilometri di distanza, e risuonava il suono del suo pianoforte in tutta la piccola valle.Ma quando era da solo in casa, si trasformava. Sotto i suoi vestiti, si celavano sempre indumenti intimi femminili, che lui portava con disinvoltura. Teneva a freno le sue… reazioni maschili portando una cintura di castità. Gli piaceva. Adorava le scarpe con i tacchi, come ciabatte usava un paio di sabot rosa con dieci centimetri di tacco. Ogni tanto, nel cuore della notte, usciva a fumare una sigaretta sul terrazzo, con una vestaglia semitrasparente, protetto dall’oscurità della valle. Se si fosse avvicinata una macchina, l’avrebbe vista da molto lontano, ed anche da vicino sarebbe apparsa come una ragazza su un terrazzo in abiti succinti. Niente di che.Aveva anche degli appuntamenti fissi, generalmente fuori casa. Una volta alla settimana andava a teatro. Preferiva guardare i film noleggiati a casa, nel suo grande salotto, ma gli piaceva andare a teatro. Era la scusa per spegnere il cellulare un paio d’ore e rilassarsi sognando di recitare vestito da donna. Quanto gli sarebbe piaciuto, non lo sapeva nessuno, a parte lui. Ed una cara amica, la sua cara amica estetista. Per mesi e mesi era andato ogni due settimane a farsi depilare quasi completamente. Evitava giusto di farsi depilare… li sotto. Ed erano entrati in confidenza, lui e Valentina. Lei aveva ...