1. Il collega di mio padre (prima esperienza)


    Data: 18/02/2021, Categorie: Trans Autore: Katia-tantavoglia

    Racconto realmente avvenuto anni fa.
    
    “Avevo appena 18 anni, le mie voglie di essere donna erano sempre più forti ed insinuose. Quando ero a casa, in estate, parecchi pomeriggi li passavo davanti allo specchio in camera di mia sorella indossando il suo intimo e misurandomi i suoi vestiti, immaginandomi bella e sensuale. Uno di quei famosi pomeriggi in cui volteggiavo sinuosa con uno dei vestitini di mia sorella, all'improvviso mi appare davanti agli occhi Fausto.
    
    Fausto era il collega muratore di mio padre, tornato a casa con papà per un boccone veloce da noi poiché lavoravano in un cantiere vicino. Stava andando nel bagno padronale sul piano delle stanze da letto a lavarsi le mani, mentre mio padre utilizzava quello di sotto vicino la cucina. Era li fermo e mi guardava tra il divertito ed il curioso..io fermo ed imbambolato..immobile ormai. Quando venne scosso dalla voce di papà che lo richiamava giù se aveva finito. Lui rispose con una “Arrivo subito” e subito dopo, felinamente, si avvicinò a me e con tono autoritario che non ammetteva tentennamenti, mi disse “stasera alle 20,00 esci e di che vai da amici, ti aspetto nel cantiere!” e scende giù. Resto con il fiato in gola..ma ho capito bene, cosa accadrà? Trepido tutto..ma deciso a capire ed andare in fondo..ora o mai più.. Metto i jeans stretti, una seconda pelle ed il tanga di mia sorella (ne ha tanti che non si accorgerà che le manca) e T-shirt..altra pelle.
    
    Prendo la mitica panda della mamma e da neo ...
    ... patentato, come da accordo imposto..esco alle 20.00 ed in 15 minuti sono in cantiere, cancello aperto..solo una macchina presente..quella di Fausto. Scendo, non lo vedo ma sento che lui vede me, entro in quello scheletro indefinito di acciaio, cavi e cemento tutto aperto dal piano terra al primo piano ma c'è una scala che scende al seminterrato guardo giù..solo allora una voce mi impone perentoria.. “SCENDI!”.
    
    Scendo..piano sul grezzo cemento delle scale e piano piano gli occhi si abituano alla fioca luce che filtra da un bassa finestra coperta da plastica giallina. Ci sono sacchi di sabbia e cemento su vari bancali, appoggiato ad uno di essi Fausto, senza canotta, abbronzato dal sole del lavoro, peli biondi su carne bronzea, senza short da lavoro è..nudo!! Un bronzo di Riace!! In mano stringe il suo cazzo eretto duro, grosso, scappellato e..pallido, unico contrasto chiaro su tanto bronzo. SPOGLIATI! Mi ordina..obbedisco, in un attimo sono nudo. AVVICINATI!..obbedisco, INGINOCCHIATI!..obbedisco. Il mio viso è davanti al suo scettro. Non parlo ma lui usa il cazzo per darmi dei buffetti sulle guance..sempre più forti. Ormai annuso il suo odore..il suo sudore...il suo afrore mi inebria e stordisce, mi rende nullo ed in balia delle sue voglie. BACIALO!..non l'ho mai fatto..tentenno, troppo tardi è li davanti alle mie labbra..spinge intimando APRI E NON USARE I DENTI!..obbedisco. Sta usando la mia bocca..sto prendendo un cazzo in bocca!! Non so cosa fare ma l'istinto..porchesco che ...
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