1. Palazzo sofia - fino all'ultimo respiro


    Data: 19/02/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Pinus74, Fonte: Annunci69

    ... era imprigionato tra le dita del suo piede. Non capivo più nulla. Ogni tanto abbassavo lo sguardo e la vista delle sue unghie curate e di quella caviglia sottile mi mandava vicino all'estasi. I suoi movimenti si fecero sempre più rapidi.
    
    Non ce la facevo più.
    
    Sbottai scaricandomi sulla sua gamba e sul collo del suo piede.
    
    Solo in quell'istante mi resi conto,che era riuscita ad invertire i nostri ruoli. Le nostre posizioni già dimostravano chi dominava e chi era dominato.
    
    “Puliscimi..” Mi sussurrò. Quante volte le avevo detto quelle parole. Quante volte senza fiatare si era immersa su di me, ripulendo fino all'ultima goccia.
    
    “Puliscimi ti ho detto” il suo tono si era fatto deciso, mentre il suo piede faceva bella mostra di se davanti al mio viso.
    
    “Non sapevo cosa fare, il mio orgoglio di uomo si sentiva ferito, anche se dall'altra parte una vocina continuava ad incedere verso il mio crollo. Senza renderne conto, iniziai a pulire.
    
    “Bravo ma non buttare giù. Quello è il nettare della tua regina.”
    
    Si abbassò solo in quell'istante verso di me.
    
    Le sue labbra si appoggiarono alle mie.
    
    Risucchiò tutto e guardandomi in modo provocante, ingoiò.
    
    Rimasi seduto a terra.
    
    Lei nel frattempo si era alzata ed era tornata sotto la doccia per ripulirsi dai rimasugli di schiuma.
    
    Ero frastornato.
    
    Anna. La mia Anna ma come?
    
    Seduto sul letto, ascoltavo Ida sollazzarsi con il giovane studente. I muri sottili che come un diaframma mi relegavano a semplice ...
    ... ascoltatore, donandomi particolari che elaborati dalla fantasia mi giungevano come uno film.
    
    Mi stavo eccitando.
    
    A quel punto, immerso nella mia apatia la mia mano è partita. I rumori di sottofondo mi portavano ad essere involontariamente una specie di cuckold.
    
    Mi stavo toccando quando ad un tratto il campanello di casa suonò.
    
    Cercai di ricompormi e facendo il minor rumore possibile guardai dallo spioncino.
    
    Sara.
    
    Aprii lentamente la porta.
    
    “Ciao papi..”
    
    “Ciao Sara, ma cosa ci fai quassù ?”
    
    “Quassù? Ma se abiti al piano sopra al mio.”
    
    “Dai hai capito cosa intendevo..”
    
    “Ho visto tua moglie andare al lavoro stamattina”
    
    “E con ciò ?”
    
    “Mi ha detto che una brutta influenza ti aveva fermato al box...”
    
    “Nulla di che “
    
    “Così ho pensato che ti annoiassi e sono venuta a tenerti un po' di compagnia, ma ... sei contento di vedermi? “ chiese ammiccando, fissando il mio pigiama.
    
    Abbassai lo sguardo in quel momento. Il mio uccello faceva capolino. “Che figura di merda” pensai, ormai la frittata era fatta.
    
    “Direi di si, tu cosa ne dici” e nel frattempo mi calai i pantaloni del pigiama.
    
    Sara colse all'istante il mio invito e inginocchiatasi iniziò a baciarmi dolcemente il glande. La sua bocca si era fatta sempre più abile. Senza tanti preamboli, le sue labbra mi stavano avvolgendo, iniziando un lento e profondo movimento.
    
    Incominciai ad accarezzarle la testa, mentre ancora inginocchiata continuava a farmi godere.
    
    Stetti per un po' a ...
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