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Palazzo sofia - fino all'ultimo respiro
Data: 19/02/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Pinus74, Fonte: Annunci69
... godermi quella posizione. Ad un tratto la voglia di possederla ovunque prese il possesso dei miei pensieri e delle azioni. L'aiutai a tirarsi su e l'accompagnai in camera da letto. Il letto era ancora sfatto e per la prima volta profanavo la sacralità del mio talamo. Ci pensai un attimo. Non ero mai stato un marito fedele, ma così era veramente “sporco”. Il mio cervello piccolo prese nuovamente il sopravvento. La buttai sul letto. Il suo viso era sul mio cuscino. Ancora vestita Sara :“fammi togliere le scarpe, ti sporco le lenzuola e poi tua moglie se ne accorge.” La osservai sdraiata a pancia in giù tra le nostre lenzuola. Una ppfelpa da ginnastica di almeno una taglia più grande, le copriva quasi completamente il suo stupendo ed acerbo culo. Un paio di leggins in tinta lo mettevano ancor di più in risalto, mentre un paio di scarpe da ginnastica da corsa completavano il suo abbigliamento da perfetta runner. Le tolsi le scarpe ed anche i fantasmini. Mi avventai allora su di lei. Le calai con prepotenza i pantaloni fino a mezza coscia. La cosa sembrava piacerle. Iniziava ad ansimare. Senza tanti preamboli mi parti una sculacciata. Un gridolino. Un'altra. E nuovamente la sua risposta. Sara riusciva ad accendere il mio lato più animale. Le tempie mi battevano come il rullante di una batteria. La mia cappella gridava. Mi inginocchiai su di lei e senza dirle nulla la penetrai in un sol colpo. “Oh mio Dio, Marco” sussurrò tra un gemito e ...
... l'altro. Era bagnata come mai. Sara aiutava la mia penetrazione portando verso l'alto il suo bacino,continuavo a pomparla mentre ancora vestita lei arrivò. Confuso tra i suoi gemiti il mio cellulare trillò. Un messaggio che naturalmente non lessi. Ero troppo preso. La tv continuava a trasmettere frammenti di immagini e suoni. La nostra colonna sonora. Sara si spogliò del superfluo e rimasta solo con un reggiseno da palestra si posizionò sopra di me. Alzai il volume, non volevo farmi sentire da Ida, anche se forse era già troppo tardi. Sara mi cavalcava con intensità . Avevo caldo forse era anche la febbre. Le mie mani, le brandivano i glutei. I nostri gemiti aumentavano. Non mi accorsi nemmeno del rumore della serratura. Sara incominciò a piantarmi le sue unghie nel petto. “Piano, non lasciarmi segni” “Va bene, papi” Un rapido colpo,d'occhio, qualcosa aveva fatto capolino da dietro la porta. Guardai con più attenzione. Nulla. Sara continuava a cavalcarmi sempre con maggior impeto. L'orgasmo si stava avvicinando. Nuovamente quella sensazione di essere osservato. Fissai a luce della porta, ma nulla. Sara arrivò di nuovo ed io stremato continuavo a tenere duro. Quando ad un tratto un rumore disturbò come una nota stonata la nostra colonna sonora. Un dubbio, mi fece imperlare la fronte. Presi il cellulare. Lessi il messaggio. Sara era riversa sul cuscino. Io ero ancora dentro di lei. “Sara, vado un secondo fino in ...