1. Quanto è bello il cielo stasera


    Data: 20/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Kasamare

    Piacere, Luca. Da molto tempo bazzico su questo sito, ho letto tante storie di vita vissuta e anche tanti racconti di pura fantasia che mi hanno fatto compagnia nelle mie notti solitarie...Così ho deciso di provare a pubblicare anche io qualcosa di quello che è stata la mia vita negli ultimi anni, partendo da un'esperienza molto particolare che ho vissuto a 18 anni, spero vi piaccia e che siate clementi, non stroncatemi subito!
    
    Qualche anno fa non avevo molti amici, cosi, quando arrivava l'estate e finiva la scuola non sapevo mai come passare il tempo. La sera era il momento più pesante, come tutti i ragazzi di quella età avevo voglia di uscire, divertirmi, conoscere gente nuova, ma la timidezza era un grande ostacolo. Allora preferivo "rifugiarmi" nell'anonimato delle chat erotiche, e iniziai a collegarmi tutte le sere ad una chat online per scrivere con qualcuno. Una sera notai tra i tanti un Nick interessante, e nella descrizione si definiva un uomo maturo, sposato, che cercava un ragazzo giovane per divertirsi ogni tanto senza tante menate, e scrissi subito. Abbiamo chattato per un po', scambiato le foto del viso e alla fine abbiamo deciso di incontrarci, mi sarebbe venuto a prendere in un posto vicino a casa mia cosí mi preparai e uscii. Era notte fonda, mezzanotte passata, ma ero così emozionato all' idea di conoscere quell'uomo che sembrava tanto interessante che non pensavo ad altro, ma al periodo avevo un'idea molto romantica della vita in generale. Arrivò ...
    ... puntualissimo a bordo di una berlina scura, abbassò il finestrino e il mio cuore era letteralmente a mille. "Ciao, sei tu Luca? Vieni siediti" disse lui con un sorriso cordiale. Tremavo, quasi, ma come mi sedetti nel sedile del passeggero ogni paura sparí quasi magicamente. Lo guardai bene allora:era davvero bello. Un bellissimo viso paffuto, occhi celesti, una barba un po' brizzolata, labbra carnose ma non troppo.
    
    Il mio ideale. Mise in moto e mi disse che potevamo andare in un posto tranquillo, e si diresse verso il litorale, percorrendo una strada secondaria. Durante il tragitto mi disse che si chiamava Franco, sposato da tanti anni e ormai senza più voglie, se non quelle di sfondare ogni tanto qualche bel culetto. Come il mio, aggiunse con un sorriso. Nel frattempo mi toccava la coscia con una mano, piano prima poi sempre più su fino a salire con la mano sul mio pacco barzotto. Mi sciolsi e iniziai ad accarezzarlo anche io. Il petto, villoso, maschile. Indossava una camicia semplice, bianca, sapeva di bucato fresco. Misi la mia mano su quei pettorali possenti e accarezzavo, poi scesi fino al pacco, non resistevo più e lui se ne accorgeva. Gli sbottonai i jeans e liberai finalmente dalla stoffa opprimente delle mutande una bellissima mazza di più xheb discrete dimensioni. era duro, sentivo le vene pulsare, lo volevo così meccanicamente iniziai un lento movimento su e giù, ma durò poco. Lo presi in bocca sino alla base, sapeva di maschio, di pulito ma con quel retrogusto di ...
«123»