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Ero etero 2
Data: 21/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: plagreco
Finita quella magnifica scopata io e Marco ci siamo ricomposti e abbiamo ripreso il viaggio verso Milano. Per i primi minuti di viaggio non ho praticamente parlato, il mio umore era strano, mille dubbi mi venivano in mente, era quasi come se tutte le menzogne sulla mia eterosessualità, che mi ero raccontato negli anni, si facessero avanti creandomi sensi di colpa e paranoie di ogni genere. Marco fu fantastico nel capire il mio umore e con una sola frase in romanesco mi fece sorridere e dimenticare le paranoie «ma che ce stai a pensa, daje che s'è visto che te piaceva da morire», era vero. Mi fece ridere rompendo quella situazione mentalmente imbarazzante che mi stavo creando. Il resto del viaggio fino a Milano volò tra risate e battutine ammiccanti, era veramente simpatico Marco, e un vero e proprio sesso dipendente a detta sua. Arrivati in albergo avevamo due stanze prenotate e poco prima di arrivare scherzavamo sul fatto che le volevamo almeno comunicanti. Non lo erano, ma fortunatamente erano una davanti all'altra. La mia azienda in queste trasferte mi tratta bene, l'albergo era un 4 stelle, la camera era veramente bella, ed al contrario di quella di Marco era dotata di letto matrimoniale e vasca idromassaggio. Nel furgone, ci eravamo fatti un piano per la serata, dopo una doccia saremmo andati in un bel ristorante e se ci andava magari anche a bere qualcosa in qualche locale. Una volta in camera mi spogliai rapidamente e riempii la vasca, un bel ...
... bagno caldo ci voleva proprio. Mi rilassai e ripensavo a quello che era successo nel furgone, mi toccavo il culo per capire quanto si era dilatato e per capire se quel fastidio che provavo mentre ero seduto nel viaggio era dovuto alla scopata con Marco o alle ore passate in macchina. (domanda sciocca) Ripensavo a quei momenti e forse quello in cui mi ero eccitato di più era stato il pompino, assaporare e odorare un pisello per la prima volta era stato qualcosa di più intimo che la l'inculata successiva. La cosa però che più mi aveva sconvolto era quel soffocamento provato quando me lo spingeva nella gola, in quel momento la parte razionale in me, quella che avrebbe dovuto allontanare quel corpo estraneo che tentava di soffocarmi, era del tutto assente. Sovrastata da una condizione di totale rapimento psichico che mi portava a provare e riprovare quella condizione di totale assenza di razionalità, facendomi spingere il pisello sempre più in fondo. Assorto in questi pensieri non mi resi conto da quanto ero in ammollo e sentii, con grande gioia, bussare alla porta e la voce di Marco che mi chiedeva di entrare. Entrò in camera gli dissi che ero in bagno e che sarei uscito subito, uscii dalla vasca, indossai l'accappatoio e lo trovai seduto sul mio letto. Anche lui aveva finito la doccia da poco e si presentò avvolto con solo l'asciugamano legato nella parte bassa e il busto scoperto. Non avevo potuto guardarlo bene nel furgone, in realtà di lui avevo visto solo il volto e il ...