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Il venditore ambulante 2 -inaspettatamente- iv
Data: 22/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio
Fuori dal pub Federico aprì lo sportello della sua auto per farmi accomodare. Una volta dentro iniziò a sfrecciare per le vie della città. Guidava con attenzione, era più sobrio di me, aveva saltato i giri di chupito. –“Ti dispiace se passo a prelevare e rifornire?” – domandò con mani sul volante –“No figurati, fai pure, non ho orario”-. Voltò a destra e alla vista del semaforo rosso arrestò la corsa. –“Allora i bagagli sono pronti? A quando la partenza?”- portandosi una mano sulla coscia –“Fine agosto, ora cerco casa”- . Spuntò il verde e la sua mano rimase ferma li, teneva il volante con la sinistra. –“Eccoci”- scese dall’auto e si incamminò allo sportello del bancomat. Dal vetro dell’auto lo tenevo d’occhio. Indossava la tuta della squadra, un paio di nike e una maglia sportiva. Durante l’operazione al banco la mano destra andò a finire tra le gambe più volte grattandosi e nelle mie gambe tornò il caldo, avrei voluto grattarlo io. –“Eccoci qui”- disse tornando al volante –“Ora metto benzina e ti accompagno a casa”- aggiunse battendo due colpi sulla mia gamba. Percorremmo la strada chiacchierando della partita, la sua mano tornò sulla coscia e cominciò ad accarezzarla, con la punta dell’occhio sbirciavo, trovai quel gesto molto sensuale soprattutto quando si palpò cercando di si sistemare qualcosa, non so se lo slip o qualche pelo mal incastrato. –“Quindi ora ci abbandoni e vai a fare nuove conquiste tra le universitarie?!?”- non sapevo che rispondere davanti a quella ...
... domanda –“Non essere timido, con il fisico che ti ritrovi non avrai alcun problema con le donne”- , -“Be chi lo sa, vedremo”- Accostò accanto alla pompa di benzina e scese dall’auto, dallo specchietto retrovisore notai che il suo pacco era lievemente gonfio. Dio, non potevo succhiare il cazzo del mister, anche se l’idea mi eccitava parecchio. E che gli dico? –“Voglio succhiartelo”- o infilo una mano tra le sue gambe alla guida?!? No dai, non posso farlo ripeteva la mia testa. Nel frattempo rientrò in auto e si indirizzò verso casa. Dovevo trovare tempo se volevo riuscire a prendermi quell’uccello. –“Cavoli mi sa che ho scordato il carica batterie negli spogliatoi. Ha le chiavi?”- fu la prima cosa che mi venne in mente. Che scusa del cazzo. –“Aahh questi ragazzi di oggi. La testa attaccata al collo!”- invertì il senso di marcia. –“Quindi ancora non hai trovato nessuna da far divertire?”- , -“No, ancora niente!”- , -“Come no? Non posso crederci. Devi pur bagnarlo quel biscotto!”- rispose incredulo –“O non ti funziona?”- disse infilandosi in un parcheggio del campo vicino a un lampione. -“Funziona funziona”- dissi sorridendo –“Mmh vediamo se è come dici”- allungò una mano tra le gambe, la portò lenta all’interno coscia e afferrò il mio pacco duro. –“Mi sa che hai ragione.. è ancora emozionato”-. Sotto la luce del lampione continuava a palparmi, lo guardavo con imbarazzo immobile, il suo contatto mi piaceva. –“Vediamo se funziona”- lo tirò fuori ammirandolo –“Ah però, guarda un po’ ...