1. Devi imparare a stare ferma.


    Data: 24/02/2021, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: DonnaCamaleonte

    La sua mano percorse dapprima la mia schiena nuda. L�aspettavo sul letto, a pancia in giù. Sentii le dita che disegnavano la spina dorsale, che indugiavano sulle scapole, alla base del collo. Ogni tocco era un brivido, ogni brivido un sospiro. Prima una mano. Poi entrambe, in un lento massaggio che lasciava presagire un lento susseguirsi di gemiti e di desideri realizzati.Mi aveva espressamente chiesto di non voltarmi, di chiudere gli occhi e di lasciare che lui si prendesse cura del mio corpo. Ancora non capivo bene, ma tutto quel mistero mi eccitava enormemente. Non mi era mai capitato di sentirmi tanto desiderata, tanto accarezzata, tanto cercata. Le sue mani percorrevano la mia schiena in ogni piega della pelle; fu quando il suo indice sfiorò �casualmente� il mio seno che non potei fare a meno di sobbalzare.�Ti ho detto che devi imparare a stare ferma�.Lo sentii allontanarsi: potevo avvertire i passi sul pavimento scricchiolante. Aveva aperto il mio armadio, non sapevo esattamente per cercare che cosa. Fu qualche cosa che trovò in fretta, perché tornò a sedersi accanto a me. Sempre con estrema dolcezza, iniziò ad accarezzare un braccio, fino ad arrivare alla mano. Allora, con un rapido movimento, ci fece passare attorno una striscia di stoffa che riconobbi: una delle mie stole colorate. Le fece fare due o tre giri attorno al mio polso, per poi fissarla al letto. I suoi gesti erano sicuri e precisi e sebbene non potessi vedere il suo sguardo, sapevo in che modo i suoi ...
    ... occhi si stavano posando su di me.Ripet&egrave la stessa operazione per l�altro braccio e per le gambe; fu così che mi ritrovai come fossi una stella, con le braccia e le gambe aperte. Ero nuda, esposta e tesa: in quel momento avrebbe potuto fare di me qualunque cosa, ma si limitò a guardarmi per un tempo che a me sembrò infinito. Poi, riprese da dove aveva interrotto il trattamento. Scese con le mani lungo i fianchi, fino a raggiungere le natiche, bianche come il latte. Le strinse fra le sue mani, divaricandole, senza chiedere il permesso. Io mi sentii gelare il sangue: non ero pronta per questo, non ero pronta per le sue mani dentro di me.Lo sentii sfiorare l�ano, giocare con il buchino ancora molto stretto. Andava su e giù molto lentamente e per un momento mi sembrò di poter sopportare quella tortura dall�esito incerto. Desideravo che la sua mano passasse oltre e mi toccasse laddove desideravo alla follia. Volevo sentire le sue dita dentro di me, scivolarmi dentro e iniziare a muoversi con energia. Ma lui no. Continuava a giocare con il mio sedere, del tutto consapevole di quanto io stessi soffrendo.Non riuscivo a pensare ad altro� Ma lui avvicinò la sua bocca, tirò fuori la lingua e iniziò a leccare profondamente. Sentivo la punta della sua lingua forzare il mio buchino, sentivo il calore della sua saliva scivolarmi dentro come nettare succoso. Ero sconvolta dal fatto che non potessi oppormi, eppure volevo che non si fermasse mai. La sua lingua saggiava la mia pelle laddove ...
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