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I giardinetti 4
Data: 24/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: overbsx
... farmi vedere, lui era con altri compagni, avevo il cuore che batteva a mille per la paura che lui avesse parlato. Mi fermai a poca distanza facendo finta di leggere un libro, poi incrociai il suo sguardo e lui corse subito verso di me: mi abbracciò sedendosi accanto, disse che il pomeriggio del giorno prima era andato ai giardinetti per cercarmi, avrebbe voluto vedermi, mi chiese perché non fossi andato; la mia risposta fu vaga: non potevo certo dirgli che ero anche io li, occupato a bere la sborra del signore. Cercavo di essere disinvolto, ma molto probabilmente non riuscivo, Marco mi chiese cosa avessi, se fossi arrabbiato con lui. Lo sentì sincero e lo abbracciai, attribuendo il mio umore ad un litigio con mia madre. Marco tornò ad essere allegro, mi chiese se nel pomeriggio fossi andato a casa sua, aggiunse che sarebbe stato solo, poi sottovoce disse che tutta la notte aveva pensato a quel che avevamo fatto. Mi chiese se mi era piaciuto. Il suono della campanella avvertiva il rientro in classe, lo abbracciai dicendo che sarei andato a casa sua. Avviandomi in classe, tirai un forte respiro di sollievo, ero sereno, Marco non aveva parlato con nessuno, e voleva di nuovo sborrare nella mia bocca, desiderava un pompino con l’ingoio. Mi piacerà insegnare a Marco questo linguaggio. Appena ebbi finito di mangiare, dissi a mamma che avrei fatto i compiti da Marco, e quasi subito uscì, avevo fretta di essere con lui, volevo parlare, capire; e comunque desideravo stare con ...
... lui. Ero arrivato troppo presto, la madre di Marco mi aprì: e dopo aver chiesto notizie di mia madre, disse che Marco era in camera sua. Non appena mi vide, disse che i suoi sarebbero usciti quasi subito, di stare tranquillo che non mi aveva detto una bugia. Presi i libri dalla cartella e li aprì a casaccio accanto ai suoi, iniziammo a parlare di cazzate, poco dopo udimmo sbattere la porta d’ingresso. “Finalmente” disse Marco mentre usciva dalla stanza andando a chiudere la porta col chiavistello, lo faceva sempre quando rimaneva da solo a casa, i suoi volevano che si chiudesse dentro. Aveva un viso dolcissimo e carico di desiderio quando mi chiese di prendere i porno, nooooooooo! Per la fretta di uscire avevo scordato le riviste, rimase deluso quando lo informai. Si mise a sedere sul letto dicendo che aveva tanta voglia, mentre si toccava il cazzo da sopra i jeans. Anch’io mi sedetti accanto a lui, e mettendo una mano sulla sua gamba, dissi:” la rivista la conosciamo a memoria, proviamo ad immaginare e seghiamoci lo stesso; anzi per eccitarci di più io sego te e tu seghi me”. Quell’ultima frase mi uscì di colpo, e Marco, guardandomi negli occhi, quasi sussurrando:” sì ma dopo tu mi lecchi? “La mia mano stringeva il suo pacco mentre dissi: “sì se lo fai pure tu”. Rimase un attimo in silenzio, e poi disse che lui non lo aveva mai fatto; “neanche io lo avevo mai fatto sino a ieri” dissi, aggiunsi che lo avrei rifatto solo perché a lui piaceva, lo facevo per lui, ma volevo provare ...