1. Vivienne. Il compassionevole interesse di Don Armando per i peccati di Vivienne


    Data: 02/03/2021, Categorie: Etero Autore: Tibet

    Vi prego di seguirmi con pazienza fino all'ultima parola di questo racconto e ne avrete merito, è un lungo e faticoso percorso verso l'elevazione dello spirito percorrendo un sentiero di sacrificio. Seguite l'esempio di Vivienne. T. Quando bussai ed entrai nella solita stanza all'oratorio, lui sembrò non proprio felice di vedermi, era accigliato... certo che ero un problema per lui! Un caso difficile senza dubbio. Lui staccò la sedia dal tavolo e io m'inginocchiai fra le sue gambe. Volle subito sapere cosa dovevo farmi perdonare. Mi vergognavo molto e nascosi il viso sulla sua tonaca. Non so il perché, ma il suo serpente di carne si rianimò subito. Lo sentii ingrossarsi e indurire con dei movimenti ritmici, solo un attimo e lo sentii premere contro il mio viso! Era proprio il serpente diabolico e tentatore dell'Eden divino! Raccontai con parole mozze e appena sussurrate quello che avevo immaginato durante la notte. L'ultima parte lo feci con la bocca impegnata a contenere buona parte della verga di carne dura che, non so come, ora era scoperta dalla veste talare e spingeva per entrarmi in gola! Don Armando mi teneva, come la volta precedente, la testa con le sue mani forti. La presa era nel medesimo tempo, amorevole ed autorevole e mi dava molto religioso conforto. Quando sentì quanto avevo immaginato nella notte, un prolungato gemito gli uscì dal petto e disse... lo ricordo ancora... che l'avrei fatto morire! Questo mi addolorò molto, ero davvero un caso di peccatrice senza ...
    ... speranza? Staccò a forza la mia bocca dal suo serpente, lucido della mia saliva e mi disse, al solo scopo di farmi ravvedere... ne sono sicura, di mostrargli la posizione di come l'avevo immaginato nella sequenza peccaminosa della profanazione del mio ano. Mi staccai e senza indugio mi spogliai completamente, sentivo il suo sguardo passare sul mio corpo come una ventata d'aria rovente, lo ritenni un incentivo a far presto ed a mostrarmi senza vergogna. Mi posi quindi con le ginocchia a terra e gli mostrai il mio deretano, causandogli dei gemiti che non seppi decifrare, forse dovevo osare di più e fargli capire cosa avevo davvero provato in quel lungo orgasmo? Decisi di si... appoggiai la testa sul nudo pavimento e con le mani mi allargai le natiche, lui reagì strano! Urlò e si tolse da dosso la tonaca e mi si precipitò addosso. Mi sconvolse la cosa che si togliesse il suo simbolo di religioso, non volevo davvero farlo ridiventare un uomo comune! Ora era nudo con solo le scarpe e il collarino bianco! Lui... dopo, sostenne che lo aveva fatto per essere più libero, che quella tonaca gli era d'impiccio per quello che si accingeva a fare, questo mi sollevò molto la coscienza. Mi si precipitò contro e le sue mani ferree mi strinsero forte i fianchi, mentre sentivo la testa del serpente cercarmi, cercava dove profanare. Senza la dovuta guida sbagliò obiettivo e premette contro l'apertura della mia fica di vergine. Mi sarebbe piaciuto accoglierlo ma ero cosciente che quella l'avevo ...
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