L'avvocato barese
Data: 03/03/2021,
Categorie:
Etero
Autore: ssbbw69
Caro diario, alea iacta est: il Rubicone fra il piodonnismo e il meretricio è varcato e nulla sarà più come prima. Forse.
Ricordi qualche mese fa, quando ti raccontai della mia serata con l'avvocatino barese, trapiantato in terra padana? Sì, quello giovane, carino, noiosino, muffino.
Ieri sera, dopo qualche mese di silenzio reciproco, è ricicciato fuori: "sono in zona tua per un concerto - mi dice - ci vediamo?"
Io ero fuori a cena col pollaio amicale e anche se la trombata non era stata delle più memorabili gli rispondo di sì e gli do appuntamento da me per l'una.
Di notte, si intende.
Arriva dunque all'una: due convenevoli in cucina davanti a una tazzina di caffé, due chiacchiere.
Lui è sempre carino-gentilino-noiosino ma, novità, mi parla di una fidanzata con cui starebbe da anni.
Ah sì? E com'è che qualche mese fa questa fidanzata non esisteva?
Glisso. Tanto mica sono gelosa, no?
Ci diamo dunque due bacetti e ci ritroviamo in camera da letto.
Ecco, trombata al di sotto del minimo sindacale, come ricordavo.
Si spoglia e, in un tripudio di virili e bruni peli, salta fuori un pisello che, insomma, come dire...di certo non vincerà mai le Olimpiadi del pisello lungo.
E nemmeno largo.
Di baciare là sotto non se ne parla (e lo sapevo), ma ricordavo un darsi da fare con le dita e quindi attendo, speranzosa.
L'avvocatino muffino-noiosino-carino si stende su di me e infila la lingua nella mia bocca.
Almeno bacia bene.
Una carezza al ...
... seno, una leccatina veloce ai capezzoli, poi sprofonda fra le mie cosce e mi prende con delicatezza.
Con grande delicatezza.
Con eccessiva delicatezza.
Io coricata a faccia in su che guardo il soffitto.
Lui sopra di me che mugugna e ansima.
Mi giro, hai visto mai che acquisti maschio vigore.
Vedi alla voce sopra.
Mugula. Ansima.
Lui.
Un due tre stella, dopo meno di quindici minuti l'avvocatini carino-noiosini-rapidino si infila nel mio bagno: l'atto è stato consumato, lui è andato a lavarsi ed io rimango come un sedano sul mio letto mentre una certezza si fa strada nella mia testolina: mo' inventa una scusa per andarsene subito.
L'avvobarese rientra in camera, si avvicina al letto e poi chiede con voce belante se può controllare il telefono.
"Sì, lo so - dice con aria fintamente contrita - è maleducazione, ma non vorrei che la mia ragazza mi avesse cercato."
Non pongo obbiezioni ed il mio sesto senso per le sòle intuisce che sicuramente troverà ennemila chiamate sul telefono ammutolito per la trombata.
"Ha chiamato" dice.
Io rimango muta.
"Va bene - aggiunge - non importa."
Io sempre muta.
Fa un passo verso di me e poi si candida al miglior premio faccia-di-palta dell'anno.
"Sì lo so perdonami lo so sono maleducato imperdonabile inqualificabile ma vorrei tornare a casa sai sono due ore di strada e poi è tardi e l'ho lasciata che aveva la febbre e non vorrei che richiamasse e bla bla."
Mancano l'invasione di cavallette e ...