1. Una cazzo di infermierina


    Data: 06/03/2021, Categorie: Etero Altro, Autore: Viktorie

    ... seria!""Sono seria... Anche se non sono la tua cazzo di infermierina e non posso certo fare uno stunt in anestesia totale per il tuo episodico priapismo..." sorrise la mora, stiracchiandosi con una mano il collo come un'atleta."Mi toccherà succhiarti fuori anche l'anima."Lo prese per la cravatta e sculettando lo portò sul divano, spingendolo seduto senza mezzi termini. Un minuto dopo la congestionata erezione svettava davanti alle sue labbra ingolosite."Quanto tempo ho?""Venti minuti?""Andiamo di violenza."Scattò cosi la fellatio più animalesca e schizofrenica che Viktorie si ricordasse di aver fatto, perlomeno da sobria, perlomeno con qualcuno per cui sentisse altro che il desiderio di una scopata.Lappò vigorosamente quell'asta pulsante non risparmiando sulla saliva, e cominciando la sua esperta danza con le mani. Su e giù, intorno, stringere, rilassare, più forte, più piano, tenendo sesso o cappella in bocca, doveva farlo impazzire subito, velocemente, non c'era tempo per le raffinatezze.***** mugolava di piacere, colto dalla varietà di sensazioni che lei voleva provasse anche in quel contesto surreale."io... Mi sarei fatto solo altre seghe..." Piagnucolò sentendo il prepuzio nella gola di lei che aspirava senza soluzione di continuità, prima di staccarsi con un movimento rapido, dalla gola bollente al fresco della stanza."certo, perché sei un uomo" disse Vik tenendo una mano alla base dell'asta e continuando a masturbarlo ruotando l'altra. "la complessità &egrave ...
    ... donna."Lui sospirò " non ho voglia di discutere" disse, vinto."hai voglia di scoparmi la bocca." Sussurrò lei facendogli aprire gli occhi per guardarla."come?" Lei inarcò le sopracciglia continuando a masturbarlo, il viso a un millimetro dalla sua carne eccitata."hai voglia di scoparmi la bocca. La bocca della tua troia..." ammiccò lei, leccandosi il labbro superiore.Così lo faceva impazzire..."oh non sai la sete di sborra che ho..." piagnucolò lei a occhi chiusi, strofinandosi la guancia su quel sesso corposo e lucido.Lui respirò affannosamente, mentre lei si staccava dal suo inguine e si inginocchiava un poco più indietro rispetto al divano.Si portò un dito alla bocca aperta, poggiandolo sul labbro inferiore, chiudendo gli occhi.Indicava la direzione. Il suo desiderio. ***** non resistette oltre, balzò su dal divano e tenendosi il sesso con una mano, la accontentò.Lo faceva impazzire come lei gli permettesse di scoparla nella sua calda, voluttuosa, tumida bocca lucida di saliva, lo faceva morire, lo faceva eccitare infinitamente oltre ogni cosa, e si sfogò per chissà quanti minuti prima di sentire montare un orgasmo potente.Aveva paura di venire, doveva venire, non poteva non venire... Lo temeva.Viktorie percepì il suo timore, lottò per farsi scivolare l'organo dalla bocca, solo per sussurrare "...avanti... Non ho ancora cenato... Sfama la tua troia..." con la voce più sensuale che potesse avere.Esplose.Esplose nella bocca della mora, sul visino, sulle labbra, qualcosa andò anche ...