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Trio incestuoso
Data: 07/03/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Cazzone_spacca, Fonte: Annunci69
... insieme ci scopavamo il ragazzo. Il mio pacco era oramai completamente in erezione e dopo la doccia non avevo indossato le mutande per cui il pacco era abbastanza visibile nonostante la mano che ci tenevo sopra per mascherarla. Preso dalle mie fantasie non mi accorsi immediatamente che i miei sguardi insistenti iniziavano a destare curiosità e soprattutto a ricevere una risposta altrettanto insistente. Il ragazzo aveva iniziato a lanciarmi rapide e sempre più frequenti occhiate, e avevo la sensazione che anche uno dei due uomini mi guardasse di tanto in tanto. Ma forse era solo suggestione, non mi segavo dalla sera prima e tutte quelle fantasie mi stavano giocando un brutto scherzo. Dovevo salire in stanza a segarmi subito! Ero pronto a buttarmi giù la birra rimasta per salire a dare sfogo alle mie fantasie e svuotarmi i coglioni quando mi accorsi che l’uomo che mi pareva mi guardasse si era iniziato a toccare il pacco sotto il tavolo. Sentii un colpo al cuore, poteva essere che mi stavo immaginando davvero tutto? Decisi di rimanere e aspettare. Notai che si era stabilito un chiaro gioco di sguardi tra me, il ragazzo e quell'uomo. Il ragazzo guardava me, poi l’uomo e poi tornava su di me guardandomi il pacco. L’uomo mi guardava, si accarezzava l’uccello e poi guardava il ragazzo. Ancora qualche minuto, poi i tre si alzarono, lasciarono dei soldi sul tavolo e si allontanarono verso l’ingresso della locanda. Cosa avrei dovuto fare? L’eccitazione mi esplodeva nei calzoni, ma ...
... la prudenza di viaggiare in un paese in cui l’omofobia dilaga, mi faceva frenare il mio spirito di “cacciatore” rimasi un po’ in contemplazione della mia bottiglia di birra aspettando forse un’ispirazione quando sentii dei passi. Mi passò accanto l’uomo, che cercò qualcosa sul tavolo e tornò indietro. Arrivato di nuovo accanto a me mi disse qualcosa in serbo ma gli dissi che non avevo capito. Allora in un inglese alquanto incomprensibile mi disse che pensava di aver lasciato l’accendino sul tavolo ma non c’era e mi chiese se ne avevo uno. Lo feci accendere e lo invitai pure a sedersi e prendere un sorso della mia birra. Mi chiese qualche domanda di rito, di dove ero, cosa facevo in Serbia, che giro avevo in programma etc... poi fu il mio turno. Scoprii che il ragazzo era il nipote, e che con suo fratello (cioè il padre del ragazzo) lo stavano accompagnando ad una gara di boxe che si teneva in una città lí accanto. Mi spiegò che lui e il fratello anche gareggiavano da giovani, poi avevano smesso e ora erano allenatori. Questo spiegava perché fossero tutti e tre così ben piazzati e fisicati, il divario di età e la somiglianza tra loro. Tuttavia c’era qualcosa di ambiguo che ancora mi sfuggiva. La sigaretta presto finí e l’uomo si congedò. Io rimasi ancora un po’ a godermi il fresco ed il panorama tentando di convincermi che fosse tutto nella mia testa e poi mi avviai verso la mia stanza. Camminando nel corridoio scricchiolante, sentii dei lamenti e gemiti lontani. Avvicinandomi ...