Dal virtuale al reale
Data: 15/03/2021,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: Kyle
La lascio attende quasi un�ora prima di passare a prendere. Mi aspetta dove le ho detto, in piedi cercando di sfruttare la poco ombra presente nella via, la osservo attentamente prima di avvicinarmi� è identica alle fotografie, a parte il fatto che è vestita. Un metro e sessanta, scarpe nere con un tacco vertiginoso, magra, con una gonna bianca e una maglietta nera, il volto è incorniciato da lunghi capelli mori e un velo di trucco. Non mi ha mai visto, non le ho mai mandato delle fotografie, mi pianto davanti a lei e le ordino di seguirmi, un solo sguardo e capisce, un solo sguardo e obbedisce senza esitare, mi segue silenziosa fino alla macchina, saliamo e solo allora mi rivolgo a lei. �Sei pronta schiava?� �Si Padrone!� La sua voce eccitata mi basta, guido veloce verso casa, arriviamo in pochi minuti. �Spogliati!� Mi siedo sul divano e osservo lo spettacolo. Titubante inizia a muoversi verso il centro della stanza, si sfila gli abiti e li lascia cadere sul pavimento, è senza intimo come le ho ordinato, per ultime si toglie le scarpe. Le ordino di girare lentamente su se stessa, voglio vedere il mio nuovo giocattolo. Davvero carina, magra, con un seno piccolino, le areole grandi e i capezzoli svettanti come bottoni, ha un culo bello sodo e tondo, è completamente rasata, la fica è già bagnata. Mi avvicino per saggiare il seno, stringo e tiro, non fiata, mentre cerca di tenere gli occhi bassi e nasconde le smorfie di fastidio, non vuole ...
... deludermi. Prendo alcune mollette da un cassetto e le pinzo ciascun capezzolo, sei sono destinate alla sua patatina, poi la faccio inginocchiare ai miei piedi e la lascio immobile per una decina di minuti, mentre faccio alcune telefonate di lavoro, ogni tanto la tormento tirando una molletta o sputandole in faccia. Quando ho finito la faccio alzare in piedi e le tolgo le mollette, sospira di sollievo, non si aspetta il ceffone, non è doloroso, ma fa un buon rumore, deve bruciarle più nell�orgoglio che sul viso. �Come si dice?� �Grazie�� Stordita e titubante tentenna, un altro ceffone. �Grazie cosa?� �Grazie Padrone!� �Meglio.� �Mi scusi Padrone, non la deluderò più Padrone!� Sorrido, le porgo una bottiglietta d�acqua da mezzo litro le ordino di berla tutta mentre preparo le corde. Le unisco i polsi e la fisso al tavolo, è di traverso con il seno che preme sul pianale, lo spigolo che le allarga la fica fradicia e le braccia tirate verso la gamba del tavolo opposta, deve stare in punta di piedi per poter toccare il pavimento. Prendo alcune candele, le accendo, aspetto qualche momento per farle capire cosa sta per accadere e inizio a disegnare sulla sua schiena. La sorpresa e il dolore si tramutano velocemente in piacere mentre continuo con metodica lentezza, ne consumo un paio, si contorce, si tende, mi ringrazia e mugola di piacere, lo spigolo che le preme sul sesso non aiuta a placare la sua voglia. Dopo la schiena tocca al culo sodo, prendo un frustino e lo faccio ...