1. Quando hai fatto sesso la prima volta? - Pagina 002 del Diario d'InusualMe -


    Data: 20/03/2021, Categorie: Incesti Autore: InusualMe

    ... facevo apposta a lamentarmi, solo per darle fastidio e recuperare due coccole a gratis. Ricordo che, per il timore di non essere più realmente creduto, smisi di lamentarmi e chiamarla. Il mio intento, subdolo, era quello di volerle far capire che i richiami precedenti eran tutti veri e sostenuti da un bisogno effettivo. La tattica devo dire funzionò, perché dopo un po’ fu lei, spontaneamente, a venire a constatare come stessi, senza che io avessi proprio aperto bocca. Questo fatto mi gratificò a tal punto che, da quel momento smisi di lamentarmi, attendendo, di tanto in tanto la sua venuta in camera. Anche il giorno dopo continuai con questa tattica e fu il giorno dopo che accade quello che, ho buon motivo di credere, ha indelebilmente segnato la mia esistenza. Ricordo che mi era venuta sete e non volendo disturbare più mia sorella, decisi di alzarmi dal letto e andare in cucina per prendere dell’acqua, così cercando di non farmi vedere e facendo più piano possibile, feci. Una volta in cucina bevvi e immediatamente dopo ripercorsi al contrario la strada, al fine di ritornare in camera. Nel tragitto però, udii dei suoni provenire dalla sala dove stava mia sorella, così pensando stesse al telefono con qualche sua amica, decisi di fermarmi a origliare e magari farle uno scherzo, tanto per dirle che stavo meglio. La sala era semi buia, l’unica luce accesa era l’abat-jour ai piedi del divano dove mia sorella era sdraiata, coperta dal solito plaid azzurro e rosso che ci ...
    ... riscaldava nelle serate d’inverno. Io sbirciavo dalla soglia d’ingresso alla camera, lei non poteva vedermi perché dava le spalle alla porta d’ingresso, così rimasi lì, a guardare e ascoltare. Mi resi conto in un secondo momento che il telefono era al suo posto, non lo stava utilizzando, eppure parlava in sottovoce, bisbigliava come era solita fare quando stava al telefono con le amiche, per non farmi sentire cosa dicesse. M’incuriosii e cosi feci un altro passo in avanti, pronto a fare ‘boom’, se lei si fosse voltata, ma nulla. Sentivo i suoi sospiri sempre più forti, il suo bisbigliare insolito, non fatto delle solite parole dette coperte dalla mano sulla cornetta, e vedevo il plaid muoversi, agitarsi insieme a lei e i suoi piedi che, a un certo punto, fuoriuscirono dal plaid, per innalzarsi in un ultimo, grande, profondo sospiro, poi la calma. Il plaid smise di muoversi, i bisbigli non si udirono più e io ero lì, dietro a lei, che avevo assistito a tutto questo, senza sapere cosa mai fosse, ma con una ‘istintiva’ reazione addosso, ovviamente sconosciuta, ma sorprendentemente piacevole da sentire. Fu in quel momento che, probabilmente confuso e inconsapevolmente eccitato, con un movimento maldestro toccai una sedia provocando il rumore che fece sobbalzare, di scatto, mia sorella. Si girò mi vide e ancora un po’ sconvolta in viso e palesemente imbarazzata mi chiese: “Da quanto sei lì…?” Io le risposi: “Da un po’, pensavo stessi parlando con una tua amica e volevo farti uno scherzo e ...