1. Serena ,Giuseppe e Silvio che caos


    Data: 20/03/2021, Categorie: Etero Autore: 1945

    ... Venni e venne anche lui. Sentii il suo cazzo gonfiarsi e sono sicura di aver sentito gli schizzi di sperma entrare in me.Poi si lascio andare su me . Ci demmo un lungo bacio.Allungai la mano. Sentii il suo sperma defluire da me. Ebbi una bella sensazione.Mi sorprese. L�esperienza di un uomo .Era a conoscenza dei miei �arretrati� .Si chinò tra le mie gambe e leccò ,bacio la passera .Dopo le mie iniziali perplessità, solo mentali, per un qualcosa da me sconosciuta ;apprezzai . Le mie mani spingevano sulla sua testa.Continuò sino a farmi nuovamente godere .Poi si mise al mio fianco e mi baciò. Sentivo i miei umori sul suo viso, sulla sua lingua, sulle sua labbra. Non mi schifò .Arrivò il momento delle spiegazioni. Quali? C�era poco da spiegare.Era successo. Potevamo dire che era stato un episodio e che non sarebbe più successo? Bugie.Con quanto era successo avevo capito ,definitivamente, che o cambiava la situazione con mio marito o prima o poi vi sarei ricaduta. E magari con un altro.Potevamo dire qualunque cosa.Era iniziato per noi un diverso rapporto dove era presente anche la componente sesso.Non ero innamorata di lui. Mi piaceva, affascinava; è un�altra cosa.In modo brutale mi dicevo: è la mia medicina.Purtroppo come tante medicine che funzionano vi sono anche degli effetti collaterali.Per questo scrivo: devo controllare/soffocare i miei sensi di colpa.Dopo due anni per me è ancora così, la mia medicina. Lui è troppo intelligente e uomo di mondo per non capire la mia ...
    ... realtà.Allora fu l�inizio e ci fu un seguito che ritengo mi abbia aiutata e supportata nel mantenere il rapporto.Stavo prendendo la �medicina� da alcune settimane e i sensi di colpa stavano presentando il conto.Cominciavo a temere di non riuscire a distinguere tra il rapporto sessuale ed affettivo. Mi chiedevo se confessare tutto a mio marito sapendo le conseguenze.Parlai con Silvio. Con lui ero veramente me stessa. Non gli nascondevo nulla e non avevo timore di farmi o fargli del male con le mie parole.Anche qui si dimostrò superiore alle mie attese . Era come se avesse già riflettuto su me e su quanto stava accadendo , e trovato soluzioni da proporre per il mio malessere.Comprendeva le mie esigenze e le mie difficoltà e diceva che pur se �preso� da me sapeva che tra noi non vi poteva essere futuro.Rise quando �sentì� della medicina, e per il nostro �anomalo rapporto� fece un complesso ragionamento che si concluse con una proposta che se può apparire fuori dagli schemi e per alcuni versi difficile da interpretare(è una forzatura individuale) fu quasi la piena soluzione dei miei problemi.Non so se riesco a spiegarlo, a farlo comprendere..Un conto è scrivere poche righe a senso unico. Un conto è avere tempo per :parlare, condividere, vedersi viso a viso, i gesti, le espressioni, pensare...In sintesi, disse: proviamo a vivere i nostri rapporti come un gioco. Un gioco con tante varianti.Un gioco che non si fa tutti i giorni e che dura per tempi limitati, che ne so, non più di ...
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