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Naja
Data: 22/03/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: maledesire, Fonte: Annunci69
... senza toccarmi proprio mentre un cellulare iniziò a squillare. Solo in quel momento mi accorsi che l’altro ragazzo era sull’uscio della cucina intento a riprendere con il cellulare mentre si smanettava il cazzo che era coperto da un folto ciuffo di pelo rosso come i suoi capelli. Era rimasto pure lui sorpreso dallo squillo ma rispose sempre smanettandosi il cazzo che aveva la cappella gonfia con le prime gocce di precum. “Cosa vuoi? Cazzo ok . grazie mille… Merda il padre ha chiesto l’auto e sta arrivando. Dobbiamo rimetterci al lavoro.”. “Dai Red sei quasi alla fine senti che lingua ha questa troietta.” Si avvicinò e il moro mi spinse verso quella cappella dove leccai le gocce di precum. Un forte tirone ai capelli mi fece urlare e il rosso ne approfittò per infilarmi il suo cazzone in bocca. Mi prese per le orecchie e insieme al suo amico spingeva la mia testa su e giù spingendomi il cazzo fino in gola. Gli sforzi mi fecero espellere muco da naso e gola ma il cazzo rimaneva piantato dentro di me. Finalmente tirò fuori quel grosso cazzo che mi sembrava impossibile fosse entrato tutto dentro di me. Mi diede un paio di colpi al viso con quel bastone nodoso e poi me lo infilò nuovamente a fondo. Sembrava volesse far entrare anche le palle. Nuovi sforzi mi assalirono mentre la cappella cominciò ad eruttare abbondanti spruzzi nelle mie tonsille. Parte mi uscì dal naso insieme a mio muco. Finalmente venni liberato e scivolai sul pavimento semidistrutto mentre ...
... i due se la svignavano ridendo. Ero lercio di muco, sborra e piscio e del loro sudore che mi pervadeva ancora le narici. Mi sentivo lo stomaco pieno di piscio e avevo la bocca impastata di sborra. I miei pantaloncini avevano una vistosa macchia per la mia personale sborrata. Ripulii alla svelta il pavimento con lo scottex e spray, spalancai la finestra e corsi in doccia dopo aver nascosto miei vestiti sporchi sotto il letto. Mi attardai sotto il getto fresco della doccia e dopo essermi asciugato mi diressi in camera per vestirmi. Sentii delle voci che ridevano con mio padre e scesi giù. Rimasi paralizzato mentre vedevo mio padre con i due ragazzi di prima che se la ridevano in cucina. “Oh ecco il mio ragazzo! Luca questi due sono Ivan e Michele. Sono due soldati della caserma che gentilmente stanno sistemando il giardino e a cui ho chiesto di tenerti sotto controllo nei prossimi giorni mentre sono via. Devo partire per una missione al posto di un altro comandante che ha la moglie in ospedale. Ho chiesto loro anche per sistemare la doccia della mia camera, il tetto e altri piccoli lavori in casa”. “Non si preoccupi comandante noi e altri colleghi ci occuperemo del suo ragazzo e di sistemare la casa. SARÀ UN PIACERE PER TUTTI NE SONO CERTO. Momenti di festa insieme in questo periodo di calma piatta e caldo afoso”. Mio padre di spalle non si accorse del suo sguardo penetrante verso di me e della sua mano che si massaggiava il cazzo mentre Ivan il moro diceva ...