Danni da astinenza sessuale cap 1 di 2
Data: 22/03/2021,
Categorie:
Trans
Autore: Zindo
... esempio era arrivato alla convinzione che quel giovane dirimpettaio svolgesse una attività che prevedeva turni, dal fatto che entrava ed usciva in orari non abituali ma ciclicamente ricorrenti, dal perché a volte non lavorava nei giorni feriali ed altre volte lavorava anche nei festivi. Aveva intuito che praticasse anche delle attività sportive dal fatto che a volte usciva in tuta e con una grossa borsa; aveva anche deciso lui che lo sport praticato da quel ragazzo doveva essere uno di quelli virili, tipo boxe o rugby perché era robusto e lo erano anche quegli amici che di tanto in tanto andavano a fargli visita: Cesare riteneva fosse evidente che fossero compagni di palestra o di una squadra sportiva.
Solo un paio di volte, in ore serali, aveva visto entrare in casa del giovanotto una donna, una stangona altissima, certamente sportiva anche lei a giudicare dalla lunga falcata dei passi che aveva fatto per andare di gran fretta dalla strada dove aveva lasciato la macchina al portone del giovane, quasi temesse di esser vista e riconosciuta. Lui, Cesare, non aveva potuto notare nulla più della rilevante altezza, del passo lungo e forse, ma non ne era sicuro, anche una certa robustezza: probabilmente un'amica che praticava lo stesso sport, del giovanotto, qualunque questo fosse stato.
Gli era bastato vederla entrare in casa di lui per farsi già dei castelli di fantasie erotiche, immaginando abbracci, baci, scopate e aveva tifato tenacemente per il giovanotto in quanto si ...
... era proiettato in lui, si era immaginato al suo posto, era stato come se avesse baciato, abbracciato, scopato lui quella donna che invece forse si stava spupazzando il giovane.
Non “forse”! Cesare dava per certo che dentro la casa di fronte alla sua si trombava a tutto spiano.
La seconda volta non aveva resistito ed era sceso addirittura trovando per se stesso una finta scusa, quella di andare a depositare i sacchetti della spazzatura nei cassonetti. In realtà era uscito con la precisa intenzione di andare a sbirciare dalle persiane sul retro della casa, nell'appartamentino a pian terreno abitato giovane che teneva sotto osservazione, speranzoso di vedere scene erotiche.
Non aveva visto nulla, le persiane erano abbassate e filtravano solo dei pois luminosi tra le varie stecche. Siccome era un periodo in cui il clima era ancora piuttosto caldo, fine estate, evidentemente solo le serrande erano chiuse ma all'interno i vetri erano aperti e dal luogo dove stavano i secchi di raccolta spazzatura pur non vedendo niente, Cesare aveva sentito, senza ombra alcuno di dubbio, gemiti inequivocabili che avevano confermato tutte le sue supposizioni: dentro la casa si scopava alla grande in quel momento.
Fu fiero di se stesso perché, per la sua anomala psicologia, si era immedesimato nel giovanotto, provando sensazioni non molto dissimili da una scopata vera, fatta in prima persona.
Era stato così bene quella sera che il giorno dopo aveva avvertito il bisogno di vantarsi con ...