-
Michele, io e
Data: 26/03/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Aramis, Fonte: EroticiRacconti
... mondo di fantasia, dall'indipendenza ed eravamo ritornati alla realtà; ed il fatto che Michele e Cris sarebbero tornati a casa la mattina dopo stava cominciando ad apparire in lontananza davanti a noi. Ci sdraiammo sul tappeto morbido della sala di proiezione, ognuno di noi aveva preso una birra nel frigorifero, un sistema non detto per calmare la nostra ansia. Cominciammo a dire cose di poca importanza: quali piani avevamo per il resto dell'estate, che macchine speravamo di guidare, ma non ci volle molto per arrivare a quello di cui volevamo veramente parlare. Avevamo compreso quanto fosse irreale aspettarsi di restare innamorati dopo essere tornati a casa. Avremmo avuto raramente la possibilità di rimanere insieme da soli ed il pensiero di essere scoperti dai nostri genitori o dai nostri compagni ci terrorizzava. Era il 1987 dopo tutto e la nostra piccola comunità non era un luogo dove gli adolescenti potevano dichiararsi apertamente gay senza grandi rischi per la loro sicurezza. Noi tutti avremmo voluto essere abbastanza coraggiosi per farlo, ma nessuno di noi lo era. Mentre parlavamo eravamo accoccolati insieme in quello che era una specie di abbraccio. Cris era il più realistico e quello che sapeva parlare meglio del trio. Michele sembrava adirato col mondo e frustrato. Finì la sua birra a grandi sorsi ed io vidi le lacrime ricomparire nei suoi occhi. Io avrei voluto piangere al pensiero di essere separato dai miei due bei ragazzi, ma resistetti. Avevo paura che se ...
... avessi pianto, anche Michele l’avrebbe fatto ed un Michele in lacrime era una cosa che non potevo sopportare di vedere. Cademmo in un silenzio profondo che minacciava di affogare la gioia che avevamo sentito nei due giorni precedenti e proprio allora un lampo cadde a pochi chilometri dalla casa. Il vetro delle finestre vibrò e la pioggia riprese a battere con forza rinnovata. Ci alzammo, andammo alla finestra e tentammo di guardare fuori. La pioggia era diventata una tenda spessa che oscurava quasi completamente la nostra visuale. Io suggerii di andare nella piscina e guardare il temporale da là. Le pareti della sala da gioco erano costituite da larghe finestre. La stanza era illuminata da una serie di piccoli candelieri di cristallo che tintinnavano leggermente ad ogni tuono. L’aria era lentamente diventata incredibilmente fredda per essere in luglio. Facemmo ognuno per conto nostro un lento giro della stanza dando un’occhiata alla grigia distesa di acqua che il mondo era diventato. Con un'esplosione assordante, la stanza per un istante fu riempita da una luce bianca ed accecante quando una folgore cadde a meno di un chilometro. I candelieri lampeggiarono per un momento e poi si spensero. Fummo immersi nell'oscurità, il tuono che rumoreggiava ed il tintinnare dei cristalli coprivano il nostro respirare affannoso. Stavo quasi per proporre di tornare nella casa quando Michele all'improvviso si allontanò dalla finestra e si tuffò nell'acqua calda. Cris ed io lo guardammo in silenzio ...