1. DonnaCamaleonte


    Data: 28/08/2017, Categorie: Etero Autore: DonnaCamaleonte, Fonte: RaccontiMilu

    Ricordo il pavimento della mia casa che scricchiolava. Ero attenta al rumore più innocente, al fruscio più insignificante. Ricordo che avevo gli occhi chiusi, che cercavo una posizione sul letto che mi facesse sembrare sensuale. Io, che di sensuale non mi sembrava di avere granch&egrave.Il mio signore mi aveva chiesto di attenderlo sul letto. Nuda. Non aveva dato grandi specifiche in merito e io, che non capivo, non conoscevo, non sapevo, ero semplicemente sul letto della mia stanza,avvolta dalle lenzuola bianche che sapevano di buono, con l�orecchio teso e il cuore a mille. Mi aveva chiesto di aprire la porta e aspettare. Semplicemente aspettare. Tutto di me fremeva. Ogni fibra del mio corpo era eccitazione pura al solo pensiero delle sue mani sul mio corpo.Gli sarebbe piaciuto il mio odore? Avrebbe voluto leccare la mia pelle? Avrei sentito le sue labbra sulle mie?Finalmente il cigolio della porto di ingresso. Finalmente il parquet scricchiolava sotto un peso sconosciuto. Non era la prima volta che entrava nella mia casa; era la prima volta che lo faceva come mio signore. L�ho visto sulla soglia della mia stanza da letto: tutto il corpo teso e quegli occhi che saettavano nella penombra di una notte di luglio. Eccolo lì, il mio signore. Pronto a prendersi tutto di me. Pronta, io, a offrirgli tutto di me. Quando si &egrave avvicinato ho sentito le sue mani sul mio viso, a disegnare il mio profilo: gli occhi, il naso. Ha indugiato sulle labbra, ed io le ho dischiuse. L�ho ...
    ... accolto con la mia lingua, all�inizio timida. Avevo voglia di lui, ma non tutto. Non subito. Ha lasciato le sue dita scorrere lungo il mio corpo, scostando il lenzuolo che avevo addosso. Il petto. Non una parola fra me e lui. Solo occhi negli occhi. E sospiri. E desiderio allo stato puro. La sua mano sul mio petto. E poi. E poi, con una lentezza estenuante, sul seno. Quello destro, prima. Le sue dita hanno accolto il mio capezzolo, stringendolo appena fra pollice e indice, come fosse una mollica di pane. Sentivo dentro di me un�eccitazione incontenibile. Si &egrave chinato su di me, ha socchiuso le labbra e ha cominciato a succhiare il mio capezzolo, aumentando la pressione. Lo sentivo fra i suoi denti, a contatto con le sue labbra morbide e autoritarie, che non chiedevano permesso. L�altra mano sull�altro seno, ad accoglierlo come una coppa. Sentivo la sua pelle sulla mia, il suo respiro su di me, le sue mani che scrutavano il mio corpo come fosse sua proprietà. Lo era. Lo &egrave. Ma quella era la prima volta, per me, e non avevo idea di come mi sarei sentita. Non avevo idea di quanto al limite mi sarei spinta. Non potevo immaginare che tutto questo era già dentro di me e che doveva solo essere liberato.Le sue mani si sono fatte spazio, arrivando ad accarezzare le cosce, ancora chiuse, nonostante tutto ciò che desiderassi, in quel momento, era che il mio signore mi prendesse. Lo desideravo dentro di me, ma non era il momento. Ricordo che ha dischiuso lentamente le mie gambe, ...
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