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Irina
Data: 29/03/2021, Categorie: Etero Autore: Spirito1980
“Ringrazio la nostra concittadina e, da oggi, salvatrice” disse il sindaco sorridendo e volgendo lo sguardo verso Irina. Era presente l’intera popolazione di Hresna quel giorno. Dopo più di dici anni l’acciaieria riapriva. Per anni unica fonte di reddito per gli abitanti di quel piccolo paese nel nord della Moldavia, era stata chiusa quando la famiglia che la possedeva aveva dichiarato bancarotta. Tutti erano con il fiato sospeso, con un sorriso pieno di speranze. Le mamme tenevano in braccio i figli e piangevano di gioia perchè grazie a Irina avevano di nuovo un futuro. Il tempo sembrava fermo, Irina tagliò il nastro rosso che simboleggiava la riapertura della fabbrica. Il nastro non fece in tempo a muoversi che esplose un applauso mai sentito. La fabbrica ormai dava lavoro a tre quarti di Hresna, Irina era diventata la persona più importante della città e tutti le volevano bene. Tutti a parte gli avversari e i concorrenti. Si perchè Irina era tanto bella quanto spietata e cinica. Chiunque si fosse messo sulla strada tra lei e il successo dell’acciaieria era sparito o peggio. Era una notte d’inverno, fredda e Irina stava fissando il soffitto. Accanto a lei uno dei soliti uomini che si portava a casa per divertirsi. Li pagava, non voleva che si facessero strane idee. Aveva già fatto l’errore di donare il suo cuore molti anni prima. Irina stava pensando all’incontro del giorno dopo, avrebbe incontrato un possibile acquirente. Si perchè l’acciaieria ...
... ormai le stava stretta, voleva espandersi e per farlo aveva bisogno di capitale. Stava riflettendo su quale fosse l’approccio più indicato per la trattativa quando il cellulare squillò. Irina si girò di fianco e prese il telefono dal comodino. “Si? Che vuoi a quest’ora Antov?” Antov Tirinski era il capo della sicurezza di Irina. Un uomo affidabile, deciso, ma con un passato che non aveva raccontato a nessuno. L’unica cosa certa è che fosse un ex militare. Con la solita voce piatta, la stessa che probabilmente avrebbe avuto anche di fronte alla fine del mondo, disse: “Signorina Irina abbiamo trovato un ragazzo davanti alla porta degli uffici in centro. E’ stato pestato violentemente da non so chi. Che facciamo? Lo portiamo alla tenuta o all’ospedale?” Fece passare qualche istante e poi aggiunse “o lo lasciamo qui?” “Cosa? Portalo qui, non vorrei ci andasse di mezzo la società.” Irina odiava ogni tipo di problema, da un po’ in paese però alcuni nuovi arrivati avevano iniziato a storcere il naso sui metodi attuati dal personale della sicurezza per risolvere i problemi. “E vedi di non farti vedere!” Aggiunse poi seccamente. Poggiò il telefono sul comodino, si sedette e dopo essersi infilata la vestaglia ordinò al ragazzo che dormiva sull’altro lato del letto di andarsene. Senza fiatare prese i soldi dal solito vassio, si rivestì e ancora mezzo addormentato uscì. Antov e i suoi arrivarono una ventina di minuti più tardi. Irina aveva appena finito di ...