1. La visita ginecologica


    Data: 30/03/2021, Categorie: Etero Autore: Svizzero85

    La calda estate avvolgeva la giornata trasformando la città in un bollente forno di asfalto e cemento, così per sfuggire alle spire predatrici del caldo, Claudia fece un giro al parco Ciani. La vicinanza del lago da cui spirava una lieve brezza, i grandi alberi ombrosi e un concerto d�archi in lontananza rendevano il passeggiare piacevole e decisamente più fresco rispetto all�inferno cittadino. Indossava una magliettina bianca aderente e degli short jeans che evidenziavano il suo bel sedere oltre che a mettere nudo le sue lunghe gambe depilate e di fresco, il tutto tonico e modellato frutto di lunghe sessioni di jogging durante i mesi invernali. Infatti in ben più di un uomo (e pure qualche donna, per invidia o per desiderio) si giravano a guardarla. Lei, dietro i suoi occhiali da sole a goccia, fingeva di non accorgersene anche se un lieve sorriso compiaciuto le compariva sulle labbra a ogni sguardo che le veniva lanciato. La sua camminata era leggera e aggraziata, come un felino che cammina nella giungla o come la principessa di un regno fatato che cammina per una radura nel crepuscolo. La sensazione di benessere la attraversava il corpo come un limpido ruscello di montagna, aveva passato gli esami, era giovane, era bella, aveva il mondo ai suoi piedi. A metà del parco vide un chiosco e così Claudia decise che la ciliegina sulla torta di quella stupenda giornata sarebbe stato un buon gelato. Arrivò alla bancarella e sorridendo al ragazzo ordinò un maxibon, quando le ...
    ... vennero chiesti 4 franchi appoggiò la borsetta cercando gli spiccioli e con studiata lentezza si abbassò gli occhiali quel tanto che bastava per lasciare trapelare il tesoro che le lenti oscurate celavano. I suoi occhi blu scuro, due zaffiri perfetti, comparirono e Claudia lanciò una lunga occhiata dritta negli occhi del ragazzo sottolineando il tutto con un sorriso malizioso mentre continuava a fingere di cercare i soldi. La faccia del venditore la fece quasi scoppiare a ridere, infatti la sua bocca assunse un espressione sconcertata e i suoi occhi si spalancarono. Lui cominciò a balbettare dicendo che avrebbe offerto lui il gelato. Gli occhi erano il suo asso nella manica, più di un ragazzo aveva perso il cuore e l�anima intrappolato per sempre in quella celestiale prigione. Claudia si finse sorpresa da tanta generosità e lo ricompensò con uno dei suoi migliori sorrisi e li toccò lievemente il braccio che le porgeva il gelato, il tocco fu soffice e lieve, non più di una placida farfalla che sfiorava la pelle del ragazzo ma per lui non meno intenso di una scossa violenta di un fulmine. Mentre riprese a camminare godendosi il gelato, reso ancora più buono dal fatto che non l�aveva pagato, sentì il suo cellulare suonare con il motivetto che aveva impostato come i promemoria. Incuriosita estrasse l�apparecchio e quello che vide zittì tutti i pensieri come fa il sommesso suono del tuono con il ronzio incessante delle cicale estive. �Merda!� esclamò guadagnandosi un occhiata di ...
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