1. Desiderio 4 - cucina africana


    Data: 31/03/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Aleppe

    «Cinzia, perché non vai in cucina a prendere lo zucchero» disse Gianna mentre eravamo seduti a fare colazione nella stanza da pranzo.
    
    «Perché mi hai detto che la cucina è zona franca, dove la servitù può fare quello che vuole di noi e non voglio finire nelle grinfie dei due africani.» rispose Cinzia.
    
    «Ora non c’è nessuno, se fai in fretta non ci sono problemi» insistette Gianna. «Se lo dici tu». Così Cinzia si alzò e si recò nella tana del lupo.
    
    «Gianna, ma dov’è lo zucchero?» «Nello scaffale nell’angolo in alto», rispose. Mentre la mia consorte si allungava nello sforzo di raggiungere lo scaffale indicatogli, una enorme mano nera le si posò su una chiappa. «Buongiorno signori» proferì lei, sfoderando un improbabile sorriso. «Non vi preoccupate, prendo solo la zuccheriera ed esco subito». I due maschioni rimasero del tutto indifferenti a quelle parole e lentamente cominciarono a slacciarsi i pantaloni per tirar fuori due verghe nere di tutto rispetto. «No ragazzi, non scherziamo. Va bene, lo zucchero non lo prendo e me ne vado subito». Fece per andarsene, ma ormai era stretta nell’angolo.
    
    Uno dei due le pose la mano sul capo e lentamente, ma con decisione e forza la spingeva verso il basso. Lei continuava a pronunciare parole per tentare di sfuggire, ma finì col trovarsi il viso davanti alle due mazze dei negroni. Che a questo punto presero il membro in mano e lo spinsero contro le labbra di mia moglie, alla quale, dopo una effimera resistenza, non resto altro ...
    ... che aprire la bocca per ingoiare uno dei due. L’altro allora le afferrò il braccio per portarle la mano e avere anche lui la sua dose di piacere. Sempre con la mano sopra, il primo le muoveva la testa avanti ed indietro, spingendo fino a farle raggiungere la base del cazzo.
    
    «Voi due, cosa state facendo?» tuonò la voce della cameriera da dietro i due maschioni. «Non vorrete sprecare un’occasione come questa con uno squallido pompino, vero? Adesso la signora troia ci preparerà una bella colazione e poi vedremo il da farsi.» Mentre pronunciava queste parole si aprì un varco tra i due da cui estrasse mia moglie passandole quindi un grembiule da cucina. Che lei afferrò per indossarlo, ma proprio mentre se lo metteva la cameriera disse: «Che fai? Non vorrai cucinare vestita? Adesso tu ti metti completamente nuda solo col grembiule e le scarpe. Così fa una vera cameriera troia quale tu sarai per noi.» Così, costretta a rimanere come mamma l’aveva fatta, coperta solo dal grembiule, Cinzia cominciò ad armeggiare ai fornelli. I due, seduti al tavolo vicino alla piastra, intanto le davano gran schiaffi sulle chiappe e le infilavano le dita nel buchetto posteriore. Persino la cameriera si divertiva in questo giochetto, usando però il manico di un cucchiaio di legno. «Muoviti che abbiamo fame, e se ci innervosiamo potrebbe essere peggio per te.» Trascorso un quarto d’ora in quel trastullo, la colazione era finalmente pronta e Cinzia cominciò a servire in tavole. «La colazione è pronta ...
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