Quattro uomini ed una signora
Data: 31/03/2021,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Altro,
Autore: chiodino
... l'avessi fatto...non dovrei cercare un avvocato. Immagini delle nozze. Felicità aspettativa... poi a casa. Mi preparo, niente affatto ansiosa. Non molto almeno. Poi quasi svengo dal male. Ci riproviamo il mattino seguente. La dottoressa mi spiega che moltissime donne ne soffrono anche se, in genere in maniera più lieve. Una volta bisognava aspettare che coito dopo coito l'imene e la parte si normalizzassero. Per alcune due o tre volte, per altre di più. La cosa spariva col primo parto. Nel mio caso, se volevo farlo subito, avrebbe provveduto col bisturi in cinque minuti. No, non posso farlo. Era più forte di me non potevo e non posso ora. Mese dopo mese le cose si son fatte più difficili. Ho paura quando si avvicina. Non sopporto neppure più un bacio, una carezza. Gli voglio bene, lo amo anzi, ma non posso, non posso proprio e la cosa ormai si trascina da troppo tempo. Non gli ho detto come stiano le cose. Anche questo mi è impossibile, quindi: un avvocato. Non sono problemi da poco e tutta presa dai pensieri sbaglio fermata, trascinata anche dalla gente che scende. E... devo andare al supermercato a fare la spesa. Sono nata e cresciuta in questo quartiere, abitiamo a casa di mamma che ormai vive in riviera sia per aiutare la zia sia perchè ci sta bene, meno freddo e umido. Prendo la scorciatoia. Dritto poi a destra, poi una scuola, la mia scuola media, un giardinetto, qualche officina e botteghe di artigiani quasi tutti chiusi e le due villette o palazzine, separate, una ...
... volte unite anzi da un giardino, non grandissimo ma neanche piccolo. Ci venivo a giocare da piccola. Nella palazzina di sinistra ci stavano sia una mia insegnante che una compagna di classe. Finiti i compiti, se la stagione ed il tempo lo permettevano, scendevamo a giocare con altri bambini. Il giardino ben tenuto e cintato era delle due case. Adesso le case sono vuote. Una bega tra eredi dicono. Può essere, ma la recinzione ha più buchi del gruviera e le finestre del piano terra sono chiuse da assi. La gente, io stessa qualche volta, ci passo di giorno. E' pomeriggio tardi ed è buio. Se voglio andare a fare la spesa passando a prendere il portafogli che stamani ho lasciato a casa devo sbrigarmi. Al buio fa impressione, in cinque o sei anni i platani sono rimasti gli stessi ma a terra la vegetazione ha coperto tutto, alta quanto me e rinsecchita dal freddo. Il sentiero, una traccia soltanto, costeggia la palazzina. Un bivio tra la ramaglia. A sinistra. Sbagliato. Dopo pochi passi torno indietro. Li vedo, due uomini, due ombre. Vengo stretta soffocata da mani forti, irresistibili per me che sono abbastanza minuta. Scalcio, vorrei gridare ma non posso. Mordo senza successo una mano guantata. Vengo trasportata di peso, soffoco, perdo i sensi. Rinvengo lentamente, impaurita. Man mano che riprendo conoscenza la paura cresce, diventa terrore, incontenibile. Perdo i sensi e riprendo conoscenza. Sento mani oscene che mi palpano il petto, frugano tra le gambe mentre qualcuno ride. Cerco ...