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Il faro
Data: 06/04/2021, Categorie: Etero Autore: Spettro82
... miei amici sulla barca non ne avranno a male se mi fermo a pranzo, sopratutto se lo faccio in un posto dall'atmosfera così magica" Dopo essermi presentato a mia volta le spiegai che il faro era relativamente antico ma ciò che custodiva lo era ancora di più, il suo costume era ormai asciutto ma il tessuto maliziosamente non riusciva a celare la forma dei suoi capezzoli che mentre le parlavo erano colpevolmente duri. Il vino e il cibo ben presto lasciarono spazio a sguardi sempre meno formali, quando le dissi se voleva un goccio di grappa mi chiese se lo scopo era farla ubriacare per approfittarmi di lei. "Certo, sarebbe sgarbato mentirti..." Quegli occhi colore del mare mi stregarono per un istante mentre le sue dita facevano cedere bottone dopo bottone il pudore della mia camicia. "Non credo serva farmi bere ancora..." Non lasciai che dalle sue labbra uscisse in altro suono che non fosse quello dei un bacio intenso e caldissimo. La sollevai senza sforzo, le dita sotto la sua coscia cercarono il costume in modo front aro scostandolo di quel poco per sfiorarle un fiore glabro è già pieno di miele. La scala di pietra che portava alla camera da letto era estremamente ripida ma non ebbi problema a salire con Niky tra le braccia, la voglia di accarezzare quel corpo stupendo con la mia bocca era tale che sentivo di non potere aspettare oltre. La camera da letto era una gemma incastonata nel faro, il letto permetteva una splendida vista sul mediterraneo ...
... mentre candele e testi antichi sugli scaffali di legno bianco collocavano quella stanza magica fuori dal tempo e dallo spazio. Il costume ed i miei abiti finirono preso in un angolo del pavimento mentre la mia bocca si era staccata da quella di Niky per cercare i brividi sul suo collo abbronzato. Tra le sue cosce trovai il suo sapore ad attendermi, deciso e femminile ogni volta che la mia lingua scivolava piatta a dividere le sue labbra contrazioni sempre più forti del suo bacino mi facevano capire quanto gradisse il servizio che le stavo facendo. "Ora sei mia..." Lo dissi mentre lentamente con la punta dura della mia carne la stavo masturbando con un lento movimento circolare sul clitoride. Alternai il movimento a lente leccate fino a quando con decisione il suo corpo mi chiese di non aspettare oltre. Divenimmo una cosa sola scivolando uno dentro l'altra in un mare di umori caldissimi. Mi girò con una forza che pensavo non potesse possedere e senza indugi sì lascio scivolare sulla mia asta infradiciandola del suo miele mentre i suoi seni ondeggiavano osceni ad ogni affondo. Rimasi crocifisso sotto di lei mentre il suo bacino mungeva i miei lombi con colpi sempre più decisi. Quando venni non smise di muoversi nemmeno per un istante mentre le sue labbra di velluto accarezzavano il mio collo. Quando sentii il suo orgasmo arrivare mentre i suoi denti dolcemente mi penetravano rimasi in un estasi assoluta, felice di quello che mi stava facendo. Mi ...