1. La normalità dell'autunno


    Data: 16/08/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: LovelyL, Fonte: Annunci69

    ... grigio.
    
    La sua mano si staccò dal bracciolo della poltrona. Mi chiese di spogliarmi.
    
    Ero un po' confuso: ''Non voglio farlo'' dissi.
    
    ''Lo so, ma serve alla terapia e tu hai firmato un modulo.''
    
    Senza possibilità di controbattere mi tolsi la maglietta e le scarpe.
    
    Lui mi fissò il petto.
    
    Slacciai i pantaloni sfilando anche i calzini.
    
    Feci cadere i boxer sul pavimento e li spostati con un piede. Avevo freddo, un brivido mi percorse la schiena facendomi inturgidire i capezzoli.
    
    ''Bene, come ti senti?'' mi chiese.
    
    ''Mi sento in imbarazzo'' dissi con un filo di voce.
    
    ''Questo è il tuo corpo, il corpo di un ragazzo giovane. L'imbarazzo fa parte dell'essere umano''
    
    Lo psicologo si alzò: ''Ora spogliami''.
    
    Non replicai e incominciai sbottonandogli la giacca, togliendoli poi la camicia, le scarpe i calzini e i pantaloni.
    
    ''Non ti preoccupare'' mi rassicurò.
    
    Ero un po' titubante. Gli sfilai i boxer, ero in ginocchio davanti a lui. Le sue palle sgusciarono fuori all'improvviso finendomi dritte in viso.
    
    Erano belle grosse e calde, gonfie.
    
    Sentivo il suo odore di uomo, qualcosa di assuefante.
    
    Era come una droga, di quelle pesanti.
    
    Come un gattino con l'erba gatta, mi strofinai sul viso il suo glande che era già un po' bagnato.
    
    ''Che cosa sta succedendo?'' pensai tra me e me.
    
    Provai ad infilarmi le palle in bocca e ci giocai facendoci scorrere intorno la lingua, succhiandole e palpandole.
    
    Lui non disse più nulla.
    
    Gli ...
    ... presi in bocca la cappella ormai completamente lucida dandole qualche poppata per poi infilarmi tutto quel bel pezzo di carne in bocca. Lo sentivo crescere sempre di più, pulsante.
    
    Ormai duro smisi di succhiarlo e mi alzai mostrandogli la mia erezione che lui si affrettò ad assaggiare. Mi strinse il culetto succhiando sempre più forte.
    
    ''Aspetta...'' non ce la facevo più.
    
    Si staccò e mi penetrò il buchetto con la lingua, ero completamente fradicio e sovreccitato. Mi sedetti sul suo grosso cazzo duro e spesso spingendolo tutto dentro fino in fondo.
    
    Cominciai una lenta ma profonda cavalcata, con una mano mi strinse un capezzolo mentre con l'altra me lo scappellò velocemente.
    
    Non avevo mai provato qualcosa di simile in tutta la mia vita. Quella bella mazza bagnata mi stava aprendo il buchetto come una vongola.
    
    Ansimai come un cagnolino incurante di tutti quelli che ci avrebbero potuto sentire.
    
    ''Aspetta'' ero di nuovo al limite ma lui non volle fermarsi.
    
    ''Aspetta aspetta ti prego sto per venire...'' Mi bloccò le braccia. Sentivo il suo caldo fiato solleticarmi il collo che mi leccò e baciò. Sentivo quel grugnire selvatico e dominante sempre più forte. Ad un tratto me lo infilò fino alle palle riempiendomi di sborra calda e densa. Subito dopo sborrai anch'io schizzandomi sul petto. Eravamo tutti e due affaticati ed eccitati. L'iter che mi riservò quel giorno fu qualcosa di straordinario.
    
    Quando mi alzai il suo pene sgusciò finendogli sulle cosce.
    
    Lo ...