1. Giglio Tigrato, una storia indiana


    Data: 09/04/2021, Categorie: Zoofilia Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    Si chiamava "Giglio Selvatico". Minuta ma slanciata, di carnagione tra l'olivastro e il cioccolato chiaro, aveva lunghi capelli, neri come l'ebano che le sarebbero arrivati alla fine della schiena se non li avesse sempre raccolti in due trecce laterali, fermate da un giro di rozze perline colorate. Gambe snelle, caviglie e polsi affusolati, un bel sedere sodo, tipico per una ragazza della sua età. Due seni perfetti, che ovviamente stavano ancora eretti senza bisogno di nessun sostegno, coronati da piccoli capezzoli appuntiti di colore scuro. Piccoli piedi che in estate calzavano sandali in cuoio, ma ora che ad autunno inoltrato stavano al caldo, dentro ad un paio di bassi stivaletti in pelle di daino. Sempre di morbida pelle di daino era anche il gonnellino che le cingeva la vita, mentre il petto, ancora scoperto era messo in risalto da diversi giri di collane che al giorno d'oggi definiremmo etniche: perline, conchiglie, qualche piuma colorata. Come ogni giorno aveva lasciato il suo tepee e si era allontanata dall'accampamento per andare a raccogliere bacche e frutta selvatica per il pasto della sera. Ogni giorno si doveva spingere più lontano, perché ormai i boschi e le radure più vicini all'accampamento non avevano più nulla da offrire. Aveva un po' timore di aver esagerato ad allontanarsi, non era mai stata così lontana e non conosceva per niente questa parte del bosco di querce e alte conifere in cui si era addentrata. Inoltre da qualche minuto aveva la netta sensazione ...
    ... di essere seguita. Si guardava intorno circospetta ma non riusciva a cogliere nessun movimento tra gli alberi ancora carichi di foglie che la circondavano, eppure era sicura di aver sentito in diverse circostanze un rumore di movimenti poco dietro di lei. Ecco di nuovo un fruscio sospetto! Si girò di scatto e adesso lo vide e il sangue le si ghiacciò nelle vene. Ad una ventina di metri un enorme lupo la stava fissando coi suoi enormi occhi gialli. Era un grosso maschio solitario, il pelo ritto sulla schiena lo faceva sembrare ancora più enorme, non aveva mai visto un lupo di quelle dimensioni, la testa massiccia la guardava minacciosa mentre cautamente si avvicinava, spostando una zampa alla volta. Terrorizzata cercò di mantenere la calma e indietreggiò lentamente, ma spaventata com'era non si accorse del ramo caduto dietro di lei e ci inciampò cadendo di schiena sul letto di foglie morte che ricoprivano il terreno. In un lampo il lupo le fu addosso, si mosse ad una velocità tale che Giglio Selvatico non si accorse quasi dei suoi balzi e si ritrovò la sua bocca irta di denti che le ringhiava a pochi centimetri dal viso. Dalle enormi fauci dischiuse del lupo, viscide gocce di bava le caddero sul collo e sul petto nudo. Pensò di esser spacciata ma l'atteggiamento del suo aggressore tutto d'un tratto cambiò. Il suo olfatto, incredibilmente sviluppato, gli aveva fatto percepire che la giovane squaw si trovava nel periodo fertile di quella luna di mezzo autunno. Smise di ringhiare ...
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