1. Desideri carnali inconfessabili di una donna degli anni 50


    Data: 10/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: motosex6769

    ... tornato a casa sua, terrore delle eventuali spie, che poteva aver assoldato e la voglia irrefrenabile di provare ancora tutto quel piacere sessuale con Saro e Miriam.
    
    Arriva l’ora di cena, Gaetano torna dai campi, e lei non sa come mandarlo a letto dopo cena in modo che si addormentasse subito, visto che lui era arrivato con idee libidinose che voleva assolutamente consumare in modo bestiale come al solito.
    
    Mentre cenavano a Caterina venne in mente che aveva ancora delle gocce di sonnifero che le aveva prescritto il medico , così disse al maggiordomo che il caffè e l’whisky lo avrebbe servito lei a suo marito in biblioteca.
    
    Si recarono in biblioteca e lei si apprestò a preparare le tazze ed il bicchiere con il ghiaccio quando Gaetano comodamente sdraiato sul divano la chiamò “ Caterina vieni qua” allora lei per non destar sospetto si girò ed andò verso di lui che nel frattempo si era aperto la patta dei pantaloni e teneva in mano il suo cazzo e le disse “ inginocchiati e suca Troia” lei come un automa obbedì all’ordine infilandosi in bocca quel cazzo neanche troppo duro e che puzzava di piscio; quel porco non si era fatto neanche la doccia; le veniva da vomitare ma la consolava il fatto che dopo si sarebbe presa la sua rivincita come donna e come femmina.
    
    Finì tutto molto presto fortunatamente, così servì il caffè con qualche goccia di sonnifero a quel mostro, ed aggiunse un po’ di sonnifero anche nell’whisky per sicurezza, si sedette sulla poltrona di fronte a ...
    ... lui lavorando un po’ ad uncinetto aspettando che il medicinale facesse il suo effetto che non tardò ad arrivare.
    
    Infatti Gaetano, dopo poco disse” mi è venuto sonno vado a dormire tu che fai” e lei disse” finisco di dare disposizioni per domani su cosa preparare e sulle cose da fare in casa ed arrivo anche io” sorridendo vide Gaetano andare di sopra quasi barcollando e cominciò a pensare come uscire senza farsi vedere e cosa indossare per l’occasione.
    
    Si mise una sottoveste di raso nero, un paio di slip comprati di nascosto, di seta neri abbastanza striminziti, calze sottilissime anch’esse nere tenute su con giarrettiere di pizzo , scarpe con un po’ di tacco, ed uno scialle di seta grande che le copriva la testa e parte del corpo, scivolò fuori dalla porta di servizio usata dalla servitù per le consegne dei generi alimentari e si diresse verso il campo sud in direzione del vecchio fienile accelerando sempre di più il passo per la voglia di arrivare prima che poteva. Il cuore le batteva forte in petto di tanto in tanto si voltava per assicurarsi di non essere seguita da qualche scagnozzo dell’avvocato ma la voglia di arrivare era più forte di qualsiasi paura.
    
    Giunta finalmente al vecchio granaio, scostò leggermente la porta ed entrò era tutto avvolto nell’oscurità, chiamò con voce flebile “ Saro, Miriam, sono qua sono riuscita venire” nessuno rispose e nell’oscurità vide una fiammella accendersi e spegnersi, qualcuno si era acceso una sigaretta, impaurita cercò di ...
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