1. Chiara e i 5 sensi


    Data: 10/04/2021, Categorie: Etero Autore: Kinglove

    ... me fu il sapere che eravamo lontani parenti anche se la sorpresa bloccò per un paio di giorni i nostri incontri e le nostre confidenze.Un giorno arrivò al lavoro vestita in una maniera che mi tolse il fiato, non solo per il buon gusto e per il fatto che stesse molto bene ma soprattutto perché tendeva a non mostrare troppo il suo corpo. Ed invece quel lunedì arrivò con pantaloni, jeans, neri, aderentissimi. Stivali neri, tacco a base quadrata, almeno 10 cm. Maglia collo largo, grigio chiaro, stretto, che metteva il risalto un seno sospeso nell'aria, sicuramente retto da reggiseno con ferretto. L'apoteosi quando si alzava per spostarsi alla sala stampanti, con le sue gambe lunghe, magre ma sode, che lasciano uno spiraglio di luce tra di esse. Inevitabile osservarla quando passava davanti alla mia scrivania, con quel culetto a mezza luna che passava veloce davanti ai miei occhi ma lasciava un ricordo vivo per alcuni secondi. Inspiravo profondamente quel profumo di muschio bianco. Del resto me lo disse sempre, in amore tutti e 5 i sensi andavano sviluppati: la vista era logorata da quanto la guardassi; l'olfatto era impregnano dei profumi che tutti i giorni metteva; gli altri 3 vennero presto esauditi. Si era vestita così attraente per l'aperitivo che mi propose in mattinata. Fuggimmo alle 18 dall'ufficio, come sempre si raggiungeva il luogo dell'appuntamento seguendo strade differenti; arrivai prima io al parcheggio, in una fredda serata di ottobre. Sentii dei tacchi avvicinarsi ...
    ... alla mia macchina e la vidi fiondarsi nella mia macchina "presto, via da qui che ho visto mia cognata nei paraggi".Andammo in una zona industriale del paese accanto, parcheggio deserto. "non ti piaccio come sono vestita ?" La domanda era palesemente provocatoria, sapeva bene che avrebbe potuto attrarre anche un cieco.Si mise seduta sulle mia gambe, tirai indietro il sedile e ci baciammo: labbra morbidissime, le più morbide mai baciate. Come sempre, tutto ciò che faceva era di classe.Si staccò ed ecco il primo assaggio del terzo senso: l'udito. Il modo che mi sussurrò all'orecchio la frase "guarda che ce l'ho curata" la ricordo come fosse detta in questo momento: una voce diversa da quella che tutti conoscevamo al lavoro, una voce che mostrava voglia, passione ma non buttata al vento ma mirata al momento. Abbassai d'istinto il sedile, lei sopra di me. Il quarto senso, il tatto, finalmente: le mie mani sul suo culetto, lo palpavano a mano aperta, lo massaggiavo con vigore, spingendo il suo bacino contro di me. Mentre lei cominciò a baciarmi il collo, mi sollevò la maglia, mi baciò i capezzoli, il petto...che labbra morbide, bagnate al punto giusto, con la punta della lingua che faceva capolino di tanto in tanto. Una lentezza ricercata nello sbottonarmi i pantaloni, attendendo con sapienza che il mio membro fosse al massimo della sua espressione. Quando lo vide, mostrò meraviglia e poco importa se fosse reale o se finse di apprezzarlo; quelle labbra morbide che presero in bocca ...