1. Doppia coppia


    Data: 12/04/2021, Categorie: scambio di coppia Autore: MauXCuck, Fonte: EroticiRacconti

    ... per tornare in salone le osservo. Pregevoli esemplari di femmina ambedue. Preparare il primo, pur nella sua semplicità, richiede una decina di minuti. Calate le linguine, taglio le code di scampi, dopo averle private dell' intestino. Prima a metà, per il lungo, e poi ancora a metà, fino ad ottenerne quattro sottilissimi filetti. La bottarga è già pronta, tagliata a lamelle per il lungo, e sistemata un paio d' ore su carta da cucina. Appena la pasta è cotta al dente, la verso in una capace zuppiera preriscaldata con acqua calda e sul cui fondo ho messo metà della bottarga. Aggiungo gli scampi, l' altra metà della bottarga e una manciata di foglioline di maggiorana. Irroro abbondantemente con olio del mio piccolo oliveto. Mescolo accuratamente e torno in salone. Mi blocco sulla porta ma poi proseguo velocemente per posare la calda zuppiera sul tavolo. Mia moglie e gli ospiti sono nudi: Gianluca è in piedi, mentre le ragazze si dedicano alla sua erezione con la bocca: su e giù, una da una parte, una dall' altra, quando arrivano al glande le loro lingue si incontrano, si intrecciano. Prendo un coltello e lo batto leggermente contro un bicchiere. Al tintinnio si fermano e mi guardano. "La pasta è pronta...se vi volete sedere..." "Dopo, dopo." dice Ada. Si alza e, prendendo la mano di Debora, si dirige verso la stanza degli ospiti imitata da Gianluca. Sono indeciso fra seguirli o gustare la pasta, prima che diventi immangiabile. Scelgo di restare. Mentre verso una generosa porzione ...
    ... nella fondina, arriva Debora. Indossa la camicia e si siede al suo posto. "Come mai?" le chiedo "Il profumino è talmente invitante che la voglio assaggiare. E poi - aggiunge abbassando la voce - mi dispiaceva lasciarti solo. Quando ho capito che non ci avresti raggiunti in camera ho deciso di venire io da te." Le servo la pasta e mi siedo accanto a lei. Alziamo i bicchieri, facciamo un cin cin e beviamo un sorso di fresco champagne. "Ma...non hai caldo tutto vestito?" "Giusto un pò...ma rimedio subito." In un attimo mi sbarazzo del superfluo e slaccio i bottoni della camicia. Ora siamo "vestiti" uguali. Mangiamo un paio di forchettate. Le chiedo se le piaccia. "Sì...mi piace...mi piace tanto." sussurra mentre con la mano afferra il mio pene, provocandomi un' erezione. Poi, per dimostrarmi quanto le piaccia, si alza e si siede sulle mie gambe, accogliendolo nel caldo, umido nido. Quello non è più momento delle parole. Mentre lei si muove lungo l' asta, io formo piccole matassine di pasta e, come si fa con i bambini, la imbocco. Poi poso la forchetta. Ora il cibo non esiste più, non esiste niente che non siano le sue morbide tette dai capezzoli induriti dal piacere, i suoi fianchi che sussultano mentre si impala sempre più velocemente, il suo culo, sodo e morbido che sbatte sulle mie cosce e la sua fica, sempre più bagnata, in cui sto per riversare il frutto della mia eccitazione. Lei accelera il ritmo, il respiro si fa affannoso, si appoggia coi gomiti sul tavolo per dare più ...