1. Flessh on flesh


    Data: 14/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: nh-paul, Fonte: Annunci69

    Scritto da Lenny_Bruce
    
    Flesh-on-flesh
    
    “Sto per infilartelo nel culo, perciò chiudi quella cazzo di bocca…”
    
    Le parole attraversarono il cervello del ragazzo e gli sfuggì un gemito di paura, un suono lamentoso. Sentì mani correre sul corpo ad esplorarlo, saggiare, apprezzare la sua carne.
    
    “Stai zitto, ragazzo…” non più che un mormorio, un bisbiglio, proprio nell’orecchio, ma un comando netto, perentorio, mentre le labbra, irte di barba gli raschiavano la pelle delicata del lobo e poi scendevano moleste sul collo, sulla nuca.
    
    Rabbrividì, ebbe come un singhiozzo. Tentò di spostarsi, di sottrarsi, di sfuggire al peso dell’uomo che lo bloccava, ma la mano che già sentiva sulla nuca, spinse, allargandosi, facendosi enorme, orribilmente forte.
    
    “Ho detto taci…” ripeté l’uomo.
    
    Il ragazzo chiuse gli occhi, mentre la mano scivolava sul suo corpo, fino a strofinare sul pube.
    
    “Mi fai arrapare…” sentì ancora nell’orecchio il fiato nell’uomo e rabbrividì. Una mano sul collo a bloccarlo, perché non scappasse, l’altra che strusciava sull’uccello. Un movimento, non un tentativo di fuga, una contrazione dei muscoli, e la stretta sul collo divenne più forte.
    
    Un altro sospiro gli sfuggì dalle labbra, ancora paura, ma anche altro e l’uomo avvertì l’eccitazione, cui il ragazzo evidentemente tentava di opporsi:
    
    “Tu lo vuoi… ti piace…” gli sibilò.
    
    “No…” la risposta fu poco più che un sospiro.
    
    La mano che ormai gli teneva l’uccello cominciò a strofinarlo più forte e ...
    ... nuove, piccole vibrazioni salirono a tormentarlo, a solleticarlo. L’onda di piacere che corse nel corpo lo fece tremare e lo imbarazzò, tanto che fece un ultimo, timido tentativo di sfuggire alla stretta.
    
    La mano spinse sulla nuca, togliendogli d’aria, costringendolo all’affanno. Adesso avvertiva chiaramente l’erezione enorme dell’uomo contro il sedere.
    
    “No… ti prego…” e nella voce c’era paura, mentre sentiva la mano afferrare l’elastico dei boxer e abbassarli lentamente e poi toccare la pelle nuda, liscia.
    
    Pensò ancora di sottrarsi, ma una sensazione di impotenza l’assalì. Una mano gli schiacciava il collo, l’altra gli teneva stretto l’uccello, dandogli sensazioni di piacere e di dolore. Il peso dell’uomo gli impediva di respirare come avrebbe dovuto.
    
    Scosse la testa per dire di no, che non voleva, che non avrebbe voluto. Tutto il suo corpo protestò, ma non poté muoversi, anche perché l’uomo lo stava baciando, leccando sul collo, pungendolo con la
    
    barba non curata, mentre il massaggio che sentiva sull’uccello ormai gli dava sensazioni sgradite e seducenti.
    
    A dispetto della paura sentiva crescergli dentro un desiderio che fra un po’ non avrebbe potuto più controllare. L’uomo lo capì ed aumentò i suoi movimenti.
    
    “Ti prego, fermati…”
    
    L’ignorò.
    
    Le labbra continuarono a strofinarsi sulla pelle arrossata della nuca, a baciargli le orecchie, a mordicchiare i lobi. Le mani non smisero di massaggiare il corpo ormai febbricitante.
    
    Ancora un sospiro dalle ...
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