1. La mia cagna nella casa di campagna (cap. 2)


    Data: 26/12/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: padr1

    Qualche minuto dopo venne nella stanza io ero steso sul letto con le gambe aperte ed il cazzo in tiro. Lei si inginocchiò fra le mie gambe e, da geisha, aspettò che le facessi cenno di prenderlo in bocca. Anche questa situazione le era ben nota, sapeva cosa e come doveva fare. Amava che il mio cazzo avesse “odore di uomo” ed io l’accontentavo sempre infatti, quando la convocavo, evitavo di lavarmi per un paio di giorni in modo da offrirle un cazzo ricco di odore e con una minima quantità dei miei umori. La “miaputtana” infatti cominciò ad annusarmi il cazzo eccitandosi e mugugnado nel trovarlo come a lei piaceva. Se lo strofinò sulle labbra prima di farlo sparire nella sua bocca calda e di ripulirmelo a dovere.
    
    Cominciò un bucchino fantastico, andava su e giù con una lentezza sensualissima, passava poi a leccare dapprima la cappella e poi tutta l’asta fino a leccare le palle e a farle scomparire, a turno, nella sua calda bocca avendo cura di lasciare ben bagnato di saliva il tutto. Aprii maggiormente le gambe ed il segnale fu inequivocabile. La mia schiava cominciò a leccarmi il culo facendomi sentire ben bene tutta la lingua che, di tanto in tanto, mi forzava il buco che, ormai caldo e ben insalivato, iniziava a cedere. Andò avanti per circa una ventina di minuti poi mi alzai e la feci stendere sul letto, mi sedetti sul suo petto con le gambe al lato della testa ed il cazzo dritto avanti ai suoi occhi. Aprì la bocca e cominciò a succhiarmelo da sotto avendo cura di ...
    ... farselo entrare tutto fino a poggiare il naso nei miei peli. Aveva una bocca caldissima e mi guardava con lo sguardo tipico di una cagna che cerca l’approvazione del suo Padrone a conferma della sua ubbidienza.
    
    Spesso glielo cacciavo dalla bocca e ci sputavo sopra per poi infilarglielo nuovamente in bocca e lei, con naturale sottomissione, ogni volta mi ripuliva per bene. Spesso la saliva mi finiva sui peli o sulle gambe e lei, consapevole del suo ruolo di sottomessa, non appena le facevo cenno si occupava di far sparire tutto.
    
    Le ordinai di girarsi sulla pancia, cosa che immediatamente fece consapevole di quello che l’aspettava.
    
    Feci colare la saliva sul suo buco poi mi abbassai e cominciai a leccarglielo, da come si dimenava e da come ansimava doveva apprezzare molto quell’inatteso servizietto del resto quando scopavamo era ovviamente lei a doversi prendere cura di me e quando, vuoi per uno slancio di generosità o molto più frequentemente per ricompensarla della sua assoluta devozione, glielo prendevo in bocca o gli facevo qualche altro servizietto, la sua reazione era inequivocabilmente di piacere e poi, consapevole del suo ruolo di schiava che doveva dare più di quanto riceveva, si dedicava con maggior cura al soddisfacimento dei miei ordini. Quando fui sicuro che il suo buco era ben bagnato e pronto, mi insalivai il cazzo e glielo puntai dietro. La cagna istintivamente pose resistenza stringendo il culo ma poi si rilasso spingendo fuori lo sfintere per aiutare il suo ...
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