Odette, oui je suis putaine, 6a parte - ( fernando )
Data: 16/04/2021,
Categorie:
Etero
Autore: sexitraumer
…nel frattempo presso la modesta magion di messer Lino la biondina Odette s’apprestava a terminare la cena a base di carne animale arrostita e formaggio, che il suo ospite aveva tirato fuori dalla dispensa. L’uomo vedovo ritenendo di far cosa gradita alla sua ospite, da lui correttamente ritenuta nord europea, lasciò a lei gli arrosticini speziati di varie carni che aveva già riscaldato alla brace prima di servirglieli. Viceversa servì alla ragazza della caciotta in misura minore di quanta ne consumasse lui. Osservava compiaciuto le sue forme adolescenziali pregustando il momento in cui quelle rosee carni che trasparivano dalla camicia-veste sarebbero state nelle sue mani. Messer Lino, da agente delle riscossioni qual era, era persona piuttosto razionale e controllata. Non avrebbe mai sentito il bisogno di masturbarsi osservandola mangiare. Dopo formaggio e carne Messer Lino servì alla ragazza delle arance, un paio che divisero più o meno equamente. Un cordiale di limoncello chiuse quella cenetta intima, ma non lussuosa. Dopo aver consumato il cordiale Odette si guardò intorno nel debole chiarore delle candele di quella casa di due stanze, quindi messer Lino le indicò il giaciglio. Qui Odette richiese il compenso pattuito prima presso il forno, lo prese mettendolo poi nel suo sacco, quindi si tolse l’ampia camicia-veste senza fare alcun caso se Lino l’avesse vista o meno. Restò nuda, completamente nuda, da capo a piedi nel volgere di un batter di ciglia, e salì su quel ...
... giaciglio nella posizione delle quattro zampe, di cui una lievemente più arretrata. Messer Lino che l’aveva seguita con lo sguardo, rimase folgorato da quella visione innocente ed animalesca, e mentre smetteva i propri abiti iniziò ad eccitarsi sessualmente col cazzo che gli s’ingrossava in mano, vuoi per l’intimità della scena erotica a domicilio, vuoi per l’intimità dell’ambiente appena riscaldato da quel chiarore rossastro delle candele, di cui Lino doveva possedere una discreta scorta, vista la disinvoltura con cui lasciava che si consumassero.
Odette vide che dove Mastro Giuseppe era stato tondo anche se ben dotato, messer Lino era asciutto e ben dotato lo stesso, ma sotto un altro profilo: aveva i coglioni molto grossi ed un cazzo ben “circonferenziato” anche se non molto lungo. Odette aspettava alla pecorina che lui iniziasse il gradimento del primo contatto col proprio corpo secondo l’angolo che avesse preferito. Odette sentendo il solletico invasivo tra le sue coscette nel giro di un istante, grazie all’umidità della lingua di lui fra inguine e fica, una lingua attiva, ed ovviamente animalesca, iniziò ad entrare col tremorino intimo nella logica di un nuovo coito. Messer Lino quella lingua la usava velocemente su quel suo piccolo inguine, ed Odette per tutta risposta allargò le coscette ancora di più, movendo di tanto in tanto il proprio dito sinistro vicino il suo clitoride. L’esattore si appassionò anche al suo piccolo ano lavato alla meglio dopo l’eiaculazione di ...