MI PRESTERESTI LA TESSERA SANITARIA?
Data: 16/04/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: bono, Fonte: RaccontiMilu
... accanto alla mia e scende, mi ridà la tessera e mi ringrazia nuovamente, poi dice:- Ti dispiace se fumiamo una sigaretta in compagnia?- Ma certo che no, con piacere…Mi offre la sigaretta, l’accendiamo ed iniziamo a parlare:- Anche tu giochi?- Veramente no, faccio palestra!- Stai tornando dall’allenamento?- No, ma quando guido, per comodità, indosso sempre la tuta.Ci guardavamo entrambi dritti negli occhi, come a voler comunicare qualcosa, il suo sguardo era dolce ed estasiato, io non potevo fare a meno di osservare il suo pacco. Dalla sua mano fece cadere le chiavi sotto i miei piedi, d’istinto mi abbassai per raccoglierli, ma lui con uno scatto più veloce si abbassò per primo e rialzandosi lentamente strisciò la punta del suo naso sul mio pacco, forse per farmi capire il suo desiderio; si riappoggiò alla macchina continuando a fissarmi, come a dirmi “io ho fatto la prima mossa, ora tocca a te”.Non sapevo cosa dire e fare, mi avvicinai di più a lui e la prima cosa che mi venne in mente e dissi fu:- Bella questa tuta!Con la mano iniziai a toccarla, andando dritto sul suo pacco, e ne tastai la consistenza; era davvero enorme. Lui reclinò leggermente la testa indietro, ed emise un sospiro come a dire “finalmente”; la mia mano iniziava a carezzare quel ben di Dio ancora avvolto dalla tuta, lui alza la testa, mi guarda negli occhi e avvicina le sue labbra alle mie, iniziando a baciarmi con passione, non mi opposi per nulla, anzi infilai la lingua tra le sue labbra che si schiusero ...
... incontrando così la sua lingua. Con la mano stringe il pacco, lo accarezza, sale verso il mio petto, cerca i capezzoli, ci gioca un po’, e ridiscende nuovamente facendosi spazio tra l’elastico della tuta per andare ad afferrare il mio cazzo. Le mie mani le palpavano il cazzo e il culo, e di tanto in tanto sfioravano il buchetto, la cosa sembrava mandarlo in estasi, i suoi gemiti facevano capire che aveva una voglia pazzesca e che non si sarebbe accontentato di un semplice e reciproco pompino, ma che voleva andare ben oltre.Ormai entrambi avevamo messo in moto la potente macchina dell’eccitazione e della lussuria, senza staccare la mano dal mio cazzo, mi dice:- Tu mi attizzi troppo, e voglio fare scintille in tutti i sensi… hai fretta di andare?- Assolutamente no, mi ero fermato un po’ per riposare, e in ogni caso, in situazioni simili la fretta può aspettare…- Sei fantastico… che ne dici se ci spostiamo da quella parte? Qui mi sembra che siamo un po’ in vista e leggermente illuminati dalla luce delle pompe di benzina.Saliti ognuno nella propria auto, ci spostammo dall’altra parte del parcheggio, nella zona più buia, a ridosso delle alti siepi che delineano l’area del parcheggio, scesi dalle macchine, iniziammo a limonare, sentivo il suo cazzo duro che pulsava sotto la tuta, e con le bocche attaccate, iniziammo a spogliarci, rimanendo solo con i pantaloni della tuta. Lo accarezzavo delicatamente, godendo col tatto, di quella pelle liscia e giovane, lentamente mi staccai dalla ...