1. Sfida di Mezzanotte


    Data: 18/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Hardcore, Sesso di Gruppo Autore: andreaeffe77

    ... allo sfinimento…lo sai che sono tua e il mio corpo è cosa tua…”.Misi fine a questi discorsi masochisti andando a prendere da bere. Un bel drink forte era quello che ci voleva, poi tutti a letto, ognuno a casa sua. Enrica che abitava a cinquecento metri da noi, nella stessa tenuta di campagna, rincasò nuda."Sfida a mezzanotte"Quella sera soffiava un vento gelido che spingeva i pochi paesani riluttanti verso le proprie abitazioni alla ricerca di un ambiente caldo, dove consumare con i familiari una cena riparatrice del fuggevole pasto di mezzogiorno e dei disagi imputabili ad un inverno che proprio quell’anno si era particolarmente accanito con acqua, bufere di neve, temperature gelide e tramontana, sul tranquillo paesino dell’Italia centrale.Raramente al paese avevano avuto inverni così duri.Quello “mitico” del ‘29 era materia inesauribile dei racconti degli anziani al bar che facevano a gara per aumentare i metri di neve caduta in quell’anno.Lo pensava proprio quella sera Aldo, il gestore del “Bar Commercio”, che nonostante l’ora canonica del pasto serale sostava ancora nel locale, bestemmiando per il ritardo della moglie con la quale si davano i “cambi”.Proprio un tempaccio.La cosa non gli dispiaceva, il suo locale era adeguatamente riscaldato e attirava più gente degli altri bar. Oltre che dotato di una bella stufa e rilevanti canalizzazioni che mantenevano costante la temperatura, c’era il modo singolare del barista di gestire il rapporto con i clienti.Del resto non ...
    ... era un caso se anche d’estate poteva vantare il maggior numero d’ombrelloni aperti sulla piazza principale, a far da cappello a giocatori di carte, calciofili, filosofi dell’ovvio, giovani perditempo dai discorsi monotematici sulle ragazze.Da “quelli” della politica che si miscelavano con “quelli” del calcio che a loro volta intrecciavano discussioni con “quelli del ciclismo”, tutti insieme a spettegolare di corna altrui con molti presenti, più o meno inconsapevoli, soggetti delle storie narrate.Al solito tavolo il temuto e rispettato Giovanni, “gigante” irsuto delle granaglie, che unico si permetteva gli ordini “alla voce” tuonando l’inconfondibile: “Aldo!!!!!……un Chivas”, intendendo la marca più costosa di whisky. A fargli compagnia, mal sopportato, ma come tutti i ruffiani, indispensabile per tessere la rete boccaccesca che poi il nostro possente Casanova avrebbe raccolto con la preda dentro, il barbiere Belindo.L’ingresso del bar era sulla piazza, ma c’era una porticina nella sala biliardo che, oltre a comunicare con i vicoli retrostanti, era utilizzata come via di fuga per avventori in incognito nel caso di visite inaspettate o inopportune.Il signor Aldo era un uomo tarchiato, di forma a “barilote”, coi pochi capelli sempre spettinati a formare due teorici “cornetti” luciferini e l’immancabile “sinalone” legato in vita alla maniera dei croupier, ma con l’aggiunta di alcune macchie leopardate multicolori di varia estrazione e provenienza.Il “Bar Commercio”, era punto di ...
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