Miracolo a mare
Data: 19/04/2021,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: advange
Era un venerdì pomeriggio di metà estate, uno degli ultimi giorni di vacanza in Puglia. Per una volta ervamo sulla spiaggia solo io e mia moglie, senza figli dietro. Ci alziamo per andare a fare l’ultimo bagno di giornata.È il tipico mare dell’Adriatico: acqua bassa, per molti metri. Mia mogli mi precede in mare di pochi passi, quando ho una visione, un pensiero improvviso: come sarebbe bello vederla nuotare libera, nuda, in quell’acqua così meravigliosa. Scaccio immediatamente l’illusione: come mi poteva essere venuto in mente? Non ha senso: mia moglie è la tipica donna inibita, che ha bisogno di “ambientarsi” per potersi liberare. Non che sia frigida, sia chiaro: semplicemente ha bisogno di tempo ed atmosfera per lasciarsi andare. Superata l’impasse iniziale a letto è fantastica; del resto, pur non avendo un fisico da modella ha tutto per fare impazzire il proprio uomo. Non molto alta, un po’ piena, ma nel modo giusto: cosce piene e sode, sedere grosso e seno enorme, cresciuto dopo le gravidanza. E poi un viso bellissimo e degli occhi enormi e seducenti: la tipica mediterranea che ti fa sognare.Ma, dicevo, non riuscivo a capire come poteva essermi passato per la mente una simile idea: Monica in mare evita persino il contatto con me, fa il bagno con gli occhiali da sole per non rovinarsi il contorno occhi ed evita persino di bagnarsi i capelli. E poi eravamo su una spiaggia abbastanza affollata e in agosto: una situazione peggiore non poteva essere immaginata.Scossi la ...
... testa e continuai a starle un passo dietro: giungemmo ben presto a poco dalla secca. L’acqua le arrivava pochi centimetri sopra l’ombellico, quando all’improvviso disse “Mi pesa qui dietro” e portò il laccio del reggiseno (aveva un modello di costume che si allacciava “alla brasiliana” dietro il collo) davanti, reggendo il pezzo di sopra con le mani.Anche qui nulla di strano: l’aveva fatto altre volte sulla spiaggia e spesso si lamentava di come le pesavano negli ultimi anni le tette (divenute una quarta abbondante). Ma appena arrivata sul limite della secca, quando l’acqua (oramai giunta sotto il seno) sarebbe cominciata a risalire avvenne qualcosa che mi sconvolse: “Uuuuuuuuh” gridò Monica come una bambina che si butta da uno scivolo, lasciando cadere il laccio e facendo scoprire le mammelle, che risaltavano bianche, in contrasto con l’abbronzatura del resto del corpo.Non so descrivere cosa mi prese: dapprima sentii un’emozione violenta e il mio pene che si eresse forte, poi, come un tarlo, mi rose la gelosia. la afferrai alle spalle, mentre lei ancora saltellava e le strinsi con le mani il seno. Mi guardai intorno: nessuno l’aveva vista, dava le spalle alla spiaggia e le persone davanti a lei erano o troppo lontane o girate con lo sguardo altrove: “Ricopriti, ti prego!” piagnucolai. “Perché?” chiese lei con un’espressione di poco credibile stupore.“Ti prego, ora c’è la secca, non voglio che ti vedono”.“Ma cosa mi importa? È così bello, mi sento libera, posso muovermi come ...