La mamma di oscar
Data: 22/04/2021,
Categorie:
Etero
Autore: amolafi
E' una storia di circa venticinque anni fa che però mi torna spesso alla mente perché la signora, ora ottantenne, abita ancora vicino a me e quando ci incontriamo ci sorridiamo ricordando quel periodo.
Uscendo dagli uffici dove ero stato per una commissione, avevo sentito un leggero stimolo di urinare ma, pensando che in meno di mezz'ora sarei stato a casa, mi ero messo in macchina ed ero partito.
Purtroppo non avevo messo in preventivo il gigantesco ingorgo che avrei trovato tra piazza Maciachini e Loreto. I minuti passavano e il mio bisogno era diventato una sofferenza. Avevo pensato di fermarmi in un bar ma non c'era modo di parcheggiare e se mi fossi messo in seconda fila mi avrebbero crocifisso. avevo anche provato a cambiare strada ma era tutto bloccato. Oramai il mio solo scopo era di passare il ponte di Lambrate e buttarmi lungo la scarpata per togliermi da quest'incubo.
Procedendo molto lentamente mi ero trovato a passare davanti alla fermata del pullman che fa la linea della Cassanese e sul bordo del marciapiedi vidi la mamma di Oscar. In condizioni normali le avrei offerto il passaggio ma stavo soffrendo troppo e non volevo intoppi e mi concentrai sulla targa della macchina davanti alla mia fingendo di non averla vista. Purtroppo, o meno male, mi vide lei e scendendo dal marciapiede mi venne davanti agitando la mano. Fui obbligato a vederla e, di conseguenza, a offrirle il passaggio.
Mentre ripartivamo lentamente mi ringraziò per la mia cortesia e bla ...
... bla bla ma io non la sentivo, ero troppo concentrato a non mollare gli ormeggi per non pisciarmi addosso.
Arrivati fuori dal ponte di Lambrate, spiegandole la mia situazione, mi buttai nello spiazzo dietro la stazione tra le macchine parcheggiate e scesi di corsa andandomi a mettere dietro la macchina all'altezza del fanale posteriore destro. Mentre mi svuotavo sentivo un grande benessere entrare in me, pensai anche che un piacere simile non si prova neanche con una bella scopata. Mi guardavo intorno ve vedere che non arrivasse qualcuno e guardando dentro la macchina vidi che la signora, anziché seduta composta come l'avevo lasciata, era un po' piegata sul fianco sinistro leggermente piegata in avanti. Mi stava guardando dallo specchietto.
(Premesso che la signora aveva quindici anni quando era nato Oscar, se io avevo sui quarant'anni lei era sui cinquantacinque ed era una bella donna.)
Divertito da questo imprevisto mi girai un po' più verso la sua vista e anche dopo essermi svuotato continuai a tenerlo in mano agitandolo su e giù e menandolo per farlo ingrossare. Evidentemente aveva sofferto troppo ed aveva avuto solo una minima reazione che, comunque, facevo ballare alla vista della signora.
Risalii in macchina e lei mi chiese se mi ero svuotato e stavo meglio, le risposi che senz'altro andava meglio.
Ripartimmo nel traffico che ora era più scorrevole ma comunque lento.
Pensando alla sua curiosità mi erano venuti cattivi pensieri però dovevo essere sicuro. ...