-
Il nuovo direttore
Data: 23/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Lucido De Lirio
- Buona sera, Presidente. - Buona sera dottoressa Parolin. Si accomodi. L’uomo prese un fascicolo, lo lesse, poi commentò: - Vanessa Parolin, trentotto anni, di Treviso. Laurea con 110 e lode in economia aziendale. Master in gestione e management societario. Da dodici anni lavora con noi. Una rapida e brillante carriera da dirigente, prima nella sua regione, da tre anni qui a Roma. Sollevò gli occhi e la guardò. - Congratulazioni, dottoressa Parolin. Il consiglio di amministrazione ha deliberato stamattina la sua nomina a Direttore Generale. - Grazie, Presidente. Ne sono onorata. - sorpresa? - devo essere onesta? No, perché senza falsa modestia so di meritarmelo; sì perché temevo di dover scontare qualche pregiudizio. Purtroppo ancora oggi essere donna è penalizzante, nella mentalità di certe persone. - devo confessarle che ci sono state diverse resistenze. Pregiudizi, come dice lei. Donna, e per giunta giovane, per alcuni non è proprio il profilo adatto ad un Direttore Generale. I suoi titoli e il suo curriculum parlano chiaro e bene. Ma non sarebbero bastati senza la sua audizione in consiglio di ieri. Ha dimostrato grande autorevolezza e determinazione, oltre che preparazione. Ha saputo tenere testa alle loro domande per quattro ore. In alcuni momenti li ha tenuti in pugno con una sicurezza da dominatrice. - addirittura. Ho solo cercato di apparire sicura di me. - molto sicura. Carismatica ed autoritaria, da vera manager. Auguri direttore. - grazie Presidente. Darò ...
... tutta me stessa, non vi deluderò. Vanessa tornò a casa. Era davvero soddisfatta. Ci teneva e si era impegnata duramente per quell’obbiettivo. Una gratificazione che sentiva di meritare pienamente. Questo successo la faceva sentire realizzata, era la conferma delle sue capacità, un altro trionfo della sua ambizione. La sua autostima ne era rafforzata come non mai. Ma adesso voleva un altro genere di gratificazione, più vera, più sua. Ora voleva sentirsi davvero apprezzata come donna. E voleva trarre da quell’apprezzamento piena soddisfazione. Voleva sentirsi donna come solo lui riusciva a farla sentire. Lo chiamò e glielo disse. Andò in bagno e fece una lunga doccia rilassante. Si asciugò con cura e poi, senza rivestirsi, andò in salotto. Mise una sedia di fronte al televisore. Sulla sedia mise un dildo a ventosa. Un grosso fallo di gomma. Lungo e bitorzoluto. Uno di quelli che le dava le sensazioni più forti. Inserì un DVD e poi si sedette, infilandosi in profondità il dildo. Legò le caviglie ai piedi della sedia, avviò il DVD e si ammanettò dietro la spalliera. Il film che le aveva detto di guardare era un collage di video sado maso. Donne che venivano legate, frustate e seviziate. Situazioni ed immagini crude ed esplicite. Alcune di quelle cose le aveva già sperimentate (poche in verità, la sua sottomissione era fatta più di docile ubbidienza e umiliazione che di dolore e torture), altre invece no. Erano proprio queste ultime che la eccitavano di più. Immaginare sul suo corpo ...