-
Svizzera dannunziana
Data: 25/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: GIACO
Parte Prima: GINA Stavo facendo un trekking in montagna quando mi imbattei in una coppia che scopava sull’erba vicino al sentiero, appena nascosti da un larice. Si accorsero di me. “ Scusate “ dissi, allungando il passo per proseguire. E lui “ Puoi venire, se vuoi, a lei piacciono i cazzi nuovi “. “ Perché no?” risposi. Lo tirai fuori. Lui sfilò il cazzo dalla figa e ci infilai il mio. Dopo averla pompata un po’ glielo misi in bocca e sborrai. Parlammo un po’. Mi disse che lei era straniera e non parlava una parola di italiano, e lui era un gigolo professionista. Gli proposi di dargli una mano, se ne aveva bisogno, e gli diedi il numero del telefonino Dopo qualche giorno mi chiamò e mi propose di andare con lui da due vogliose in Svizzera. Si sarebbe fatto pagare da tutte e due e non mi avrebbe dato niente. Mi ritrovai in Canton Ticino in una fattoria, con la padrona e un’amica che parlavano italiano. Si chiamavano Gina, la padrona, e Brigitte l’amica Le donne si sedettero una a fianco all’altra su un divano con noi davanti in piedi, e ci chiesero di fargli vedere i cazzi. Gli piacquero, e cominciarono a succhiarli. Io chiesi alla donna che me lo succhiava di farmi vedere anche lei la figa. Aveva le mutande fradice. Gliele sfilai e le diedi una gran leccata. Scopammo tutti e quattro in un lettone, con le donne che si scambiavano i cazzi o ne prendevano due insieme. Quando fummo sul punto di andarcene, la padrona di casa, senza che il mio amico vedesse, mi mise in mano un ...
... numero di telefono. Quando la chiamai disse che le ero piaciuto, e mi chiese se volevo tornare da lei, da solo, perché aveva un desiderio speciale. ” Quale desiderio ? “ le chiesi “ Se vieni, è una sorpresa “ rispose La sera dopo ci andai, anche perchè da vera troietta aveva suscitato la mia curiosità. Gina non era molto alta ma aveva due gran tette. Andammo nudi nella stalla. Lei si mise al posto di una vacca e la montai per di dietro, mungendole le tette. Le vacche intorno pisciavano e cagavano, e tutto finiva, con un trasportatore, in una vasca piatta. Dopo la prima montata ( a lei era molto piaciuto che le avessi munto le tette ) mi chiese se volevo stendermi con lei nella vasca: questa era la sua voglia speciale. Così ci entrammo, e infilandoci a turno la canna dell’acqua su per il culo ci cagammo e ci pisciammo addosso, ci rotolammo nella merda e ci chiavammo come maiali, in tutti i modi possibili, per più di due ore. Poi facemmo una lunghissima doccia. Intanto era venuto molto tardi e ci era venuta un po’fame. Aveva la pasta e un po’ di pomodoro, così da bravo italiano cucinai, mangiammo, e andammo infine a dormire nel suo letto quando era ormai l’alba. Nel sonno, o in sogno, non so, mi sembrò che mi facesse un pompino. Mi svegliai a mezzogiorno e lei non c’era. “ Dove sei?” chiesi “ Sono qui “ mi rispose dal salotto. Entrai ancora assonnato e nudo, e la trovai seduta sul divano, che già conoscevo, con un’altra donna. “ Scusate” dissi, coprendomi il cazzo con una mano. “ ...