Il camionista - parte 1
Data: 26/04/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: foxtied, Fonte: Annunci69
È notte fonda: di ritorno da un viaggio di lavoro mi fermo in un Autogrill sull’autostrada, se non altro per riposare qualche minuto, mangiare qualcosa e prendere un caffè per tenermi sveglio, visto che sono in viaggio da diverse ore. Entro nell’area ristoro semideserta, pago alla cassa e ordino qualcosa che poi mangio seduto ad un tavolino. Ci sono poche persone. Prendo il caffè, esco e mi avvio verso i bagni che sono esterni al ristorante, di fatto nella zona retrostante abbastanza buia. C’è un TIR parcheggiato di lato e solo un paio di macchine un po’ distanti. Scendo le scale che portano ai bagni, deserti, e uso un box per fare pipì. Mi lavo le mani e riprendo le scale per uscire.
Appena fuori, passando lateralmente al TIR, mi sento afferrare da dietro e subito un panno mi viene premuto sulla bocca e sul naso: un odore intenso mi stordisce, non ho il tempo di rendermi conto di cosa stia succedendo, con un braccio vengono trattenute le mie braccia, mentre con l’altro mi viene tappata la bocca con il panno. Pochi istanti e perdo i sensi.
Non so quanto tempo sia passato, ma quando riprendo lentamente i sensi mi rendo conto di essere al buio su un mezzo in movimento, deduco il TIR che era accanto ai bagni, e soprattutto di essere legato mani e piedi e imbavagliato con del nastro adesivo e qualcosa in bocca che me la riempie. Non vedo nulla, è completamente buio, sento solo il movimento del mezzo.
Dopo un po’, almeno mezzora credo, il TIR si ferma non so dove e il ...
... motore si spegne. Si apre il portello posteriore e al chiarore esterno vedo salire una figura corpulenta, sicuramente l’uomo che mi ha narcotizzato nell’Autogrill. Richiude il portellone e a questo punto accende la luce interna, il vano si illumina a giorno: vedo subito una sedia verso il lato anteriore, posta su di un tappeto nero, e delle videocamere su diversi lati, con tanto di faretti. Una sorta di studio di ripresa mobile.
Sul lato opposto c’è una di quelle casse porta-attrezzi di solito usate nelle officine meccaniche, chiusa. Nell’altro lato un tavolo, non molto alto ma largo e lungo…
Senza dire una parola controlla che le corde che mi legano mani e piedi non si siano allentate, poi va verso la sedia e accende alcuni faretti… con la luce diretta vedo che la sedia è dotata di diverse corde fissate ad anelli: sembra più un trono che una sedia, a dire la verità. Stessa cosa per il tavolo, dotato di corde ai quattro angoli, più altre sui lati.
Ora torna verso di me, ha in mano nuovamente il panno e una boccetta scura del cui liquido imbeve il panno stesso: si china verso di me e, tenendomi la testa, lo preme sul mio viso, naso e bocca, obbligandomi a respirarne i vapori. Mi sta narcotizzando di nuovo, perdo i sensi.
Il successivo risveglio non è dei migliori: sono completamente nudo, legato strettamente polsi, braccia, gambe, caviglie e collo alla sedia… sono imbavagliato con una palla gonfiabile che mi riempie completamente il palato. Sulla seduta del “trono” ...