1. La collega


    Data: 27/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: microcpu

    ... classica mano a cucchiaio e le soppesai la tetta.
    
    Ebbe una minima reazione ma io le dissi nell’orecchio di rilassarsi e le mordicchiai con le labbra il lobo dell’orecchio.
    
    Non spostai la mano dal seno anzi cominciai a stringere la tetta e giocare con il capezzolo che iniziò ad inturgidirsi, contemporaneamente continuai a giocherellare con il lobo e alternare dei bai sul collo.
    
    Il suo respiro iniziò a cambiare, continuavo ad insistere con la tetta e mi avventai sotto la camicetta sfiorando il reggiseno merlettato. Con molta delicatezza feci scivolare la mano nel reggiseno e mi appropriai della tettona liberandola dal sostegno. Era morbida e calda, il capezzolo svettava sempre più duro, lei provava, senza convinzione, a dirmi di smettere e che fuori la porta c’era la signora delle pulizie e che poteva sentirci, io le dicevo di non preoccuparsi .
    
    Dopo aver giocato con il seno con la mano destra inizia a scendere lungo il fianco fino ad arrivare al ginocchio.
    
    Come dicevo lei era quasi seduta sul tavolo, cominciai a salire verso l’interno coscia quando arrivai all’inguine sentii il calore della patata avvolta nelle mutande merlettate.
    
    Sui lati fuoriuscivano dei peli ci giocai un po’ , poi passai il dito sotto il lembo dell’indumento e sentii la folta peluria, mi intrufolai e trovai le gradi labbra che appena sfiorate si aprirono con un fiore e con il medio affondai in quello che sembrava un lago.
    
    Feci scivolare prima un dito e poi un altro e cominciai un ...
    ... lento ditalino, Giulia aveva appoggiato la testa sulle mia spalle ed ansimava trattenendo i rumori.
    
    Il mio cazzo, nel frattempo voleva bucare i pantaloni, con la sinistra, sempre senza fermare il ditalino, sbottonai i pantaloni ed una volta abbassati liberai il palo che svettava fiero.
    
    Mi avvicinai e spostando prima le mutande su di un lato, e facendola sollevare una gamba, feci in modo che il cazzo pigliasse possesso della caverna, misi la cappella all’ingresso della fica e delicatamente vi affondai .
    
    Lei si aggrappo al collo dando un sospiro soffocato, inizia un dentro-fuori lento ma costante, lei continuava a bagnarsi, ed io continuavo a stantuffare cercando di farle sentire tutta la lunghezza dell’arnese.
    
    Lei ansimava cercando di smorzare la voce, e la cosa mi eccitava sempre di più.
    
    Ad un tratto le mutande mi davano fastidio al pisello, così tolsi il cazzo dalla fica e gli feci capire di togliere l’indumento, lei come un automa sollevo il culo e io le tolsi le mutande.
    
    La feci scendere dal tavolo e la feci girare mettendola nella classica posizione “a pecora” con le mani poggiate sul tavolo, le sollevai la gonna e nel buio le palpai il culo tondo, mi abbassai e lo baciai più volte leccandogli ora la fica ora il buco posteriore.
    
    Quando insistetti con la lingua sul buchino lei mi fece capire che non voleva fare sesso anale, allora ripresi a scoparla alla pecorina nella fica e mi godevo tantissimo la chiavata.
    
    La pecorina è il mio punto debole, quando ...