1. La temerarietà


    Data: 28/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: lecap

    (liberamente tratto da "Le verità riflesse")
    
    Mi chiamo…
    
    ...boh, come mi chiamo non ha alcuna importanza.
    
    Non è necessario neppure che conosciate la mia età, quella, potrebbe essere la stessa di voi che state leggendo.
    
    Mi piace il sesso ed ho le mie fantasie; alcune vissute realmente, altre sicuramente irrealizzabili ed ulteriori, che attendono le giuste circostanze.
    
    Ne parlo spesso con Angelo, un amico cui riesco a dire tutto della mia sessualità senza, per questo, aver mai fatto sesso con lui.
    
    Mi piace e gli piaccio; ma scoparci, per ora, non ci ha interessati; forse un giorno potrebbe accadere, magari vivendo una delle nostre fantasie sessuali cui spesso ci confidiamo, ma la nostra complicità si spinge oltre il semplice atto sessuale.
    
    Quell'estate ci incontrammo per caso mentre completavo gli ultimi acquisti prima delle ferie.
    
    “Dove vai di bello? Pensavo fossi già partita.”
    
    “Parto domani per Lanzarote. Ho finito le ultime cose e non mi rimane che l'estetista per lo stringato bikini che ho preso, anche se la ceretta mi terrorizza.” Risposi, tranquilla per la nostra confidenza.
    
    “Vai laggiù col bikini? Là, in spiaggia, si sta nudi.”
    
    “Se anche praticherò nudismo, e a maggior ragione, meglio sia ordinata là sotto.” Risposi ridendo.
    
    “Glabra vorrai dire. Le nudiste son depilate totalmente.” Affermò.
    
    “Ceretta dappertutto? Sei matto? Troppo dolore per i miei gusti e col rasoio, temo di tagliarmi.”
    
    “Conosco un posto, fuori città, dove non ...
    ... sentirai nulla. Peccato che dovresti avere, però, molto coraggio.” Mi sfidò, con la solita espressione di quando aveva qualcosa in mente.
    
    La parte razionale di me, urlava di lasciar perdere, quella illogica, invece, determinò di ritrovarmi nella sua auto, mentre la città si allontanava alle nostre spalle.
    
    Era tardo pomeriggio quando, parcheggiato in un paesino, percorrevamo una stradina; chiacchieravamo del più e del meno quando il cuore mi balzò in gola, vedendo che mi indicava il negozietto di un barbiere da uomo.
    
    “Sei pazzo? E poi ci son altre persone dentro.”
    
    Senza una parola, deciso, entrò mentre le mie gambe, disobbedendomi, lo seguirono.
    
    Il parrucchiere, di età indefinita ma sicuramente non giovane, stava chiacchierando con due uomini, probabilmente suoi amici e clienti. Angelo bisbigliò qualcosa al suo orecchio e dopo alcuni attimi di stupita espressione, quello, pregò gli amici di uscire.
    
    La voce di Angelo mi percosse le orecchie come l'esplosione di un aereo che supera la barriera del suono:
    
    “Non è indispensabile che escano, è una normale prestazione della sua bottega, forse è più opportuno impedire la visuale dall'esterno.”
    
    Il frastuono della saracinesca che veniva abbassata e tutte le luci accese nel locale aumentarono la stretta alla gola ed il tumulto delle mie tempie.
    
    L'imbarazzo aumentò ulteriormente quando mi resi conto di indossare un abito intero estremamente attillato, impossibile da sollevare oltre i fianchi.
    
    Gli occhi sgranati ...
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