Mia mamma isabella, incredibile ma vero (prima parte)
Data: 01/05/2021,
Categorie:
Tradimenti
Autore: cinziandrea, Fonte: Annunci69
... mese, ammetto, quella scoperta oltre a destare in me tanta confusione continuava a provocarmi un fondo di eccitazione molto sottile, che a volte nemmeno io riuscivo a spiegarmi. Era un’eccitazione molto privata, intima. Mi capitava di farmi seghe pensando come fanno tutti a quella o a quell’altra ragazza, ma mi accorgevo spesso di pensare alla situazione a cui avevo assistito. In quei momenti non provavo attrazione nei confronti di mia mamma, così come non l’ho mai provata. Leggo ogni tanto storie di incesti e cose simili, non so se siano reali ma personalmente l’idea non mi ha mai minimamente sfiorato. No, mi eccitavo pensando proprio alla situazione, alla metamorfosi che può avere una donna di quasi 50 anni, all’atteggiamento con cui l’avevo vista scopare con un ragazzo conosciuto al mare, al fatto che quello fosse un gioco molto intenso tra lei e mio padre. Era il complesso di sfaccettature che mi faceva eccitare e spesso mi trovavo a pensare, a immaginare altre situazioni simili. Negli sms che avevo letto furtivamente quella sera al mare, lei scriveva a lui che quel gioco di corna era successo una decina di volte e allora provavo a pensare a come fossero le altre, a quando fossero successe, con chi. Contemporaneamente, continuavo la mia vita da ragazzo come tutti che studia, si diverte, conosce ragazze, scopa con normale frequenza. Quella scoperta, insomma, mi aveva scombussolato ma non era stato un trauma di quelli che ti condizionano la vita o che ti creano problemi. ...
... Era un qualcosa che semplicemente mi portavo sempre dentro.
Fino ad aprile dell’anno dopo, quando sempre dentro di me si fece largo un’idea altrettanto incredibile. In quei mesi avevo conosciuto Matteo, un ragazzo abruzzese che studiava nel mio stesso corso universitario. Fin da subito con lui fu una bella amicizia, un’amicizia normalissima come ce ne sono tante. Si studiava insieme, la sera ci si divertiva, frequentavamo la stessa compagnia, parlavamo di esami e di ragazze, di calcio e di futuro. Era un ragazzo molto brillante ma nello stesso tempo educato, vivace e simpatico ma mai invadente. Avevamo molta sintonia, potrei dire che in università Matteo divenne in poco tempo uno dei miei migliori amici, se non forse il migliore, tanto che dopo un paio di mesi decidemmo che l’anno successivo avremmo cercato un appartamento in cui vivere insieme. Ad aprile, appunto, in occasione di un week end in cui dovevo tornare a casa dai miei, pensai che Matteo potesse accompagnarmi. Lui tornava a casa molto più raramente, perché si doveva fare almeno 5 ore di treno, quindi spesso nel fine settimana stava da solo in città, mentre tanti tornavano dai genitori. Gli proposi di venire con me a casa, tra l’altro stavamo studiando per un esame imminente. Sarebbe stato un week end tranquillo, gli avrei fatto vedere i luoghi in cui ero nato e cresciuto, avremmo studiato e saremmo tornati la domenica sera insieme. Lui fu ben contento della proposta e accettò, così come furono contenti i miei ...