Da un lato e dall'altro
Data: 05/05/2021,
Categorie:
Etero
Autore: BlackInk
“Prendimi da dietro.” disse Lela allargandosi le chiappe con le mani e esibendo il suo bel buchino. “Adoro quando mi sfondi il culo mentre sei vestito da donna. Dev’essere il mio lato lesbo.”
Mi avvicinai a quell’altare e lasciai cadere un filo di saliva proprio sulla riga delle natiche. Con un dito iniziai a massaggiarlo e a lubrificarlo. Lo sentivo contrarsi e rilassarsi ad ogni passaggio. Lela gemeva e accompagnava il movimento con il bacino. Con una mano si accarezzava la patata fradicia.
Spinsi il pollice e il buchetto si aprì leggermente. Me lo portai alle labbra e lo bagnai di saliva, poi tornai dal culo di Lela. Spinsi di più e il mio pollice sparì nella sua carne eccitata. “Sììììììììììì…….” Iniziai a muovermi pian piano, prima in circolo e poi dentro e fuori. Sapevo cosa le piaceva e sapevo quello che piaceva a me.
Tolsi il pollice e vi infilai l’indice, per giungere più in profondità. Mi piaceva masturbare i culi.
Anche le fiche e i cazzi, a dire il vero. Mi piaceva il sesso e mi piaceva far godere.
“Fottimi!!!!....” quasi mi implorò la voce rotta di Lela “Fammi sentire il tuo cazzo dentro di me!!!... Voglio godere!!!!....”
Con la mano libera lubrificai il mio uccello duro e quindi mi avvicinai calda caverna del nostro piacere. Appoggiai la cappella e la sfregai, tenendola premuta con il pollice. Feci scivolare l’asta fino alle palle.
Mi allontanai di nuovo e tornai ad appoggiare la punta nella fessura della lussuria, quindi spinsi, e spinsi, ...
... e spinsi, finchè non affondai del tutto in quell’antro caldo e accogliente.
Lela gemette e io ansimai. Restai piantato in quel delizioso buco per sentire il dolce tepore che si sprigionava. Sentivo le pareti contrarsi e serrare il mio cazzo. Una sesazione divina.
Afferrai Lela per le anche e la tirai a me, poi iniziai a scoparla con calma. Avanti, indietro, avanti, indietro. Sentivo che il buco creava ancora un po’ d’attrito e resistenza. Lasciai cadere dell’altra saliva. Il contatto con la pelle calda provocò in Lela un brivido che le fece accapponare la pelle.
“Fottimi fino in fondo.” mi disse ancora e allora iniziai a scoparla con più ritmo e con più profondità. Più la scopavo più Lela si sgrillettava e più gridava di piacere.
Io sentivo il suo culo accogliere e stringere il mio uccello come un desiderio e mi davo da fare a più non posso.
“Spaccami, mio stallone.”
“Con piacere, mia vacca da monta.” E iniziai a stantuffarla tenendola per i fianchi.
Ansimavo e spingevo. “Lo senti, mia maiala?” le dicevo. “Lo senti come è duro? Tutto merito tuo. Tuo e del tuo bellissimo culo.” e intanto la pompavo come un forsennato. “Ti piace prenderlo in culo, troiona?”
“Oh siiiiii,” mi rispondeva lei, “mi fai crepare dal godere.” e gemeva a bocca aperta. “Sento il tuo cazzo nella pancia. Fottimi.”
Le sue parole, il suo calore, il suo godere e gemere come una cagna in calore mi spinsero sino al limite massimo. Sentii l’orgasmo salire dai miei coglioni. La avvisai ...