Da un lato e dall'altro
Data: 05/05/2021,
Categorie:
Etero
Autore: BlackInk
... del prossimo schizzo e la strinsi di più a me.
“Sborrami sul culo.” mi chiese. “La voglio calda sul mio buchetto assetato.” Non me lo feci ripetere due volte e la scopai fino al momento esatto del primo fiotto di caldo sperma. Con una mano le tenni aperte le chiappe e con l’altra diressi gli schizzi sul buco che pulsava davanti a me.
Adoravo vedere la mia sborra colare da un culo appena scopato, è un’immagine che mi manda in estasi. Terminato l’impeto della fontana mi abbassai per leccare quelle gocce salate dall’altare su cui avevo sacrificato la mia virilità. Lela apprezzò il gesto e, sgrillettandosi furiosamente, si abbandonò ad un copioso orgasmo che avvampò a pochi centimetri dalla mia bocca.
“Sei un grandissimo porco.” mi disse accasciandosi sul letto. “Con te riesco a godere come una puledra. Mi sento sempre eccitata.”
Si rotolò sul letto e iniziò a leccare pulendomi l’uccello che andava ammosciandosi.
“Come mi piace il tuo sapore dopo che mi hai scopato.” disse sbattendosi il mio cazzo sulla lingua.
“Non la smetterei mai di scopare con te.” le risposi stringendole una tetta.
“Ma adesso lascia che ti restituisca il piacere che mi hai dato.” disse ancora. Si sdraiò sul letto ed estrasse un lungo double dong trasparente con le cappelle rosse.
“Mmmmmmmm” dissi, “Buongustaia…..”
“Un regalino per noi…..”
Mi fece sdraiare a pancia in su e iniziò a lubrificarmi il buchetto del culo, prima con la lingua - una pratica che adoro a dismisura - e poi ...
... con il gel e le dita. Lela ci sapeva fare, sentivo le sue dita lavorare intorno al mio ano e poi dentro. Si muoveva con decisione e delicatezza. La libido avvampava partendo da quel piccolo buco.
Poi lubrificò anche il dildo, lo fece un po’ col gel e un po’ con gli umori della sua fica sempre fradicia.
“Abbiamo un bel wurstelone tutto per te…” disse ironica.
Io mi rilassai e lasciai che Lela si aprisse la strada nelle mie carni. Il primo strappo può essere doloroso e bisogna abituarsi, ma poi il piacere si fa strada e colpisce direttamente il cervello. Sebbene eccitata Lela non aveva fretta e mi penetrò con sapiente maestria. Sentii quel grosso coso adagiarsi dentro di me e scaldare la mia pancia.
Sentivo tra le dita il cazzo dare segni di risveglio.
Quando la mia parte di dildo fu al suo posto nel mio culo, anche Lela si prese la sua. Si lasciò scivolare dolcemente la cappella del giocattolo tra le labbra della fica. Fu un ingresso molto più agevole rispetto a quello del mio culo.
Iniziammo a muoverci ritmicamente, i bacini che si avvicinavano e si allontanavano. Lela teneva il dong con una mano e lo spingeva dentro di me. Io mi segavo e cercavo il massimo del piacere da entrambi i lati. Lela gemeva e mi dava del porco, maiale, libertino, depravato. Io godevo di ciascuno di questi termini. Mi piaceva scopare, mi piaceva la figa, il culo, il cazzo, le tette, i trans, leccare, essere succhiato, sborrare in qualunque posto. Il paicere era il mio unico dio. E ...