075 - Le sorelle e il papà perverso
Data: 05/05/2021,
Categorie:
Etero
Incesti
Lesbo
Autoerotismo
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
Avevo da poco compiuto i vent�anni e in un pomeriggio assolato di Agosto, mio padre mi diede l�immagine esatta di chi fosse lui in realtà.Erano le quindici e vidi, che quel giorno, lui non seguiva la consuetudine quotidiana del pisolino pomeridiano. Mi accorsi che, quatto, quatto, percorreva il corridoio che portava alla sua camera, ma poi, invece di entrarvi, proseguiva per qualche metro, e con la massima cautela abbassava lentamente la maniglia dell�uscio e lo socchiudeva poi scivolava silenziosamente in camera di mia sorella. Lei, Stefania era la più giovane, appena diciottenne, ma, possedeva, contrariamente al mio, un fisico molto più esuberante e sviluppato. Facendo scricchiolare il meno possibile il parquet del pavimento, incuriosita, decisi di spiare i movimenti di mio padre. Abbassai a mia volta la maniglia di ottone e aprii un piccolo spiraglio�� Dalla mia prospettiva vidi lei che dormiva supina, nel suo letto, posto contro la parete opposta alla porta da dove io spiavo. Indossava una leggera vestaglietta corta, le gambe divaricate e ampiamente scoperte, la figa era protetta da mutandine di colore nero. Sopra era seminuda e indossava come unico indumento un reggiseno anch�esso nero, che a stento gli conteneva le pesanti tette di quarta misura. Vidi mio padre avvicinarsi a lei e toccarla su una spalla, lo vidi scuoterla come per svegliarla, ma lei, a parte un lieve lamento, non ebbe alcuna reazione. A questo punto compresi che lui si stava abbassando la zip della ...
... patta dei pantaloni. Lo vedevo da dietro ed io indovinavo dai suoi gesti quello che stava facendo, quando, sganciata la cintura, i pantaloni caddero ai suoi piedi, vidi il suo grosso e grasso culo in primo piano, poi lui si chinò per slegarsi le scarpe e sfilarle, quindi lasciò calzoni e scarpe sul pavimento e nudo dalla cintola in giù, si avvicinò ancora a Stefania e la toccò di nuovo, insistentemente, nessuna risposta o movimento, pareva che lei dormisse profondamente. Lui salì sul letto e di sfuggita intravidi il suo cazzo ancora molle penzolargli davanti e compresi che da duro le dimensioni dovevano essere sicuramente notevoli. Con entrambe le mani la fece girare sul fianco destro e lo vidi armeggiare con il gancio del reggiseno, una volta aperto glielo sfilò dalle braccia e la rimise nella posizione precedente. Le tettone di mia sorella svettavano come due cocuzzoli duri e sodi, erano veramente da ammirare, pensai alle mie acerbe collinette e un po� mi vergognai. Lui le passò una mano delicatamente sui capezzoli, essi si indurirono e si eressero dimostrando la loro estrema sensibilità. La girò ancora sul fianco e abilmente le abbassò la cerniera della gonna, quindi si mise sul letto e con entrambe le mani la tirò verso il basso sfilandogliela. Le mutandine, seguirono lo stesso iter e così mia sorellina fu nuda e cruda. Era bruna di capelli e il monte di venere era coperto da una folta peluria scura che scendeva lussureggiante fra le gambe e gli celava la dolce fessura. Lui ...